Elvin Jones è stato uno dei batteristi jazz più influenti dell’era post-bop. Deve la sua gran parte della fama all’essere stato il batterista scelto del Quartetto di John Coltrane (1960-1966) che con il suo suono musicale contribuì in modo essenziale. Caratteristiche del suo stile sono l’impiego estessissimo delle terzine (questo anticipato da un’altro batterista Roy Haynes) altro grande dei poliritmi.
Nella teoria musicale, la poliritmia nella musica consiste nell’impiego simultaneo di ritmi diversi tra le voci di una composizione e si differenzia dal semplice impiego di gruppi irregolari (esempio le terzine) in una sola voce che produce soltanto una diversione melodica. Una polirtmia, per essere detta tale, richiede l’impiego simultaneo di ritmi nelle diverse parti e produca una ricchezza di varietà ritmiche, piuttosto che semplicemente melodica. Gli esempi più frequenti di poliritmia coinvolgono ritmi pari o dispari o comunque non multipli della stessa unità temporale, in modo da ottenere figure ritmiche diverse da quelle già presenti in ognuno dei ritmi presi singolarmente […]”.
Questi poliritmi Elvin Jones lì eseguiva grazie a una totale indipendenza degli arti, e la distribuzione dei Beat su tutti gli elementi della batteria, su cui produceva un suono enorme e timbricamente complesso, che nulla toglieva, alla propulsione e allo swing. Il batterista americano ha cambiato irreversibilmente il modo in cui i suoi omonimi del jazz scandivano il tempo. Il famoso quartetto di Coltrane comprendeva anche Jimmy Garrison al contrabbasso e McCoy Tyner al pianoforte. Questo gruppo è considerato fondamentale nel ridefinire I canoni dal jazz, tanto quanto lo era stato Charlie Parker con l’invenzione del Be-Bop.
L’inizio della sua carriera fu per lui favorita da una famiglia appassionata di musica (come i fratelli Thad e Hank Jones furono, importanti musicisti di jazz). Elvin mostrò interesse per lo strumento, la batteria fin da piccolo quando assisteva da casa sua, in Michigan, alle parate militari. Era particolarmente affascinato dai batteristi. Apprese i rudimenti dello strumento nella scuola musicale della sua città Pontiac. Successivamente nel 1946, Jones si arruolò nell’esercito. Tornò senza soldi e dovette chiedere in prestito 35$ alla sorella per comprarsi la sua prima batteria. Nel 1949, a soli vent’anni cominciò la sua carriera professionistica a Detroit, in seguito suonò con musicisti di livello internazionale da: Charlie Parker, Miles Davis e Wardell Grey. Nel 1955, dopo una fallimentare audizione con il clarinettista e direttore d’orchestra Benny Goodman, egli trovò lavoro a New York City con il contrabbassista Charlie Mingus. Nel 1960 Elvin Jones entrò nel quartetto del tenor saxophonist John Coltrane assieme al bassista Jimmy Garrison e al pianista McCoy Tyner.
La critica ritenne che la collaborazione di Jones e Coltrane (che spesso duettavano assieme nel corso delle loro esibizioni) in questo periodo specifico, abbia in parte ridefinito la pulsazione ritmica del jazz, il batterista rimase con la formazione del celebre tenore saxophonista fino al 1966, quando smise di condividere le nuove tendenze nella musica di Coltrane che gli aveva affiancato un secondo batterista, Eashied Alì. Jones fu leader poi di diversi gruppi, tra gli anni 1960 e 1970, possiamo ricordare il trio composto insieme al sassofonista Joe Farrelle e al bassista Jimmy Garrison, insieme registrarono l’opera discografica “Putti’ It Together“, su label Blue Note Records americana.

Jones ebbe l’onore di lavorare insieme a Steve Grossman, Dave LiebmanPepper Adams, George Coleman, Frank Foster, Lee Morgan, Gene Perla, Jan Hammer . Elvin venne definito da Life MagazineIl più grande batterista ritmico del mondo” e il suo stile influenzò molti altri del rock di estrazione jazzistica, tra cui Mich Mitchell (che Jimi Hendrix chiamava, “il mio Elvin Jones”).
Per molti anni, Jones diresse il suo gruppo, la Elvin Jones Jazz Machine, in oltre insegnava regolarmente, prendendo parte a seminari e suonando per varie istituzioni scolastiche. Nel 1971 apparve nel film in una parte del cattivo nel Western “Zachariah“. Questo grande è leggendario batterista americano ha anche diretto il progetto di un concerto dal vivo dal titolo, “Elvin Jones: The Jazz Machine”, con ottimi artisti di livello internazionale da: Sonny Fortune e Ravi Coltrane, figlio del celebre John Coltrane.
Elvin Jones se ne è andato per una cardiopatia a Englewood, la città degli Stati Uniti dove risiedeva. Lascia un vuoto artistico tra i batteristi della nostra epoca  e tra tutti gli appassionati, è come se una stella si fosse spenta.
A cura di Alessandro Poletti esperto di musica Jazz – Foto Repertorio
Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui