Il calcio è cambiato non solo in campo ma anche nella struttura societaria. Ieri è stato presentato al mondo bianconero che come simbolo mantiene il cavalluccio, il nuovo Direttore generale Corrado Di Taranto. Una figura importante, determinante, che il presidente John Aiello voleva fortissimamente per rafforzare il brand del Cesena FC.

Una volta le società di calcio erano quasi a struttura familiare. C’era un presidente che si occupava praticamente di tutto quello che comportava la gestione amministrativa giornaliera e non, al massimo qualcuno che gestiva il mercato e poi c’erano i giocatori e la squadra. Il tempo però passa e con il calcio sono cambiate anche le necessità a livello dirigenziale.

Anche perché ora come ora i presidenti e i proprietari (soprattutto quelli delle numerose squadre che sono in mano a gruppi o soggetti stranieri) sono sempre meno presenti o coinvolti a livello operativo. Serve quindi una figura che in assenza del numero uno abbia il potere di firma e che si occupi di interfacciarsi con la proprietà, presentare i bilanci e gestire le operazioni di normale amministrazione. Insomma, ci vuole un direttore generale.

La figura del Direttore Generale è spesso e volentieri identica a quella che in una normale azienda sarebbe dell’Amministratore Delegato.

Rispetto a un “normale” AD, però, un direttore generale di una società di calcio ha qualche compito in più, che in un’altra azienda non dovrebbe certamente sobbarcarsi: la gestione del mercato, assieme alla direzione sportiva.

Insomma, quella che in teoria dovrebbe essere una figura strettamente dirigenziale e non tecnico-sportiva, assume però anche dei caratteri legati al campo.

Ed ecco perchè i direttori generali dei club sono spesso e volentieri persone che hanno una grandissima esperienza di calcio giocato, vuoi diretta (come nel caso di calciatori che durante o dopo la carriera studiano economia e commercio o ingegneria gestionale) o vuoi per vie traverse.

Con l’arrivo di Corrado Di Taranto a Cesena, la proprietà, vista la l’intensa gestionale, sarà molto più serena. Sono convinto che la scelta del nuovo più Direttore che “Generale”, sia stata presa in quanto ci sia un grande potenziale ancora da sviluppare. È certamente una scommessa, ma Corrado, come un noto presentatore, non andrà “Controcorrente” per portare i bianconeri in Alto.

Ciao Direttore, ti auspico un buon lavoro unito a tante soddisfazioni che ti meriti.

Il Direttore editoriale Carlo Costantini – Foto Luigi Rega

Il Direttore Editoriale Carlo Costantini

1 commento

  1. Dalla brutta avventura che la nostra squadra del Cesena a subito, con un fallimento vergognoso e portando la compagine nel baratro della morte. Ora, ora è un’altra cosa, una nuova dirigenza che arriva dagli Stati Uniti d’America, sempre alleati dal dopoguerra a oggi.
    Si è vero alcuni imprenditori potevano benissimo sul Cesena Calcio e intendo di Alessandri menager di Tegnogim e del gruppo Amadori. Già due società cesenati sono stati sponsor dell’AC Cesena e mi riferisco a Orogel e Pubblisole l’azienda legata a TeleRomagna.
    Ora recriminare il passato o scevelarsi per il perché e due aziende leader nelle attrezzature sportive e quella leader nella alimentazione non abbiano battuto ciglio è forse un mistero xhe forse non sapremo mai.
    A questo punto posso azzardarmi di dire: “Ben vengano gli americani, mi pare che fino ad ora abbiano lavorato bene!!!

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