Come sempre la “sinistra” fa scudo e muro contro qualsiasi legge e/o decreto proposto dal Governo di centro-destra e, nonostante lo loro “fatiscenti” opposizioni,  trovano consenso sia alla Camera che al Senato.
Questa volta prendiamo in considerazione il “ddl” Sicurezza relativo ai “blocchi stradali e ferroviari” approvato dalle Commissioni Giustizia e Affari costituzionali della Camera. Non avendolo letto e solo per creare come sempre “odio” verso il Governo in carica, Governo eletto con i VOTI e non come i loro frutto di discutibili giochi di palazzo, sostengono, a torto; che tale decreto sia stato realizzato al solo scopo di “impedire il diritto di manifestare, anche agli studenti che vogliono fare un sit-in”! 
Precisiamo che l’articolo 11 del “ddl” Sicurezza va a modificare il reato di blocco stradale e ferroviario da amministrativo a penale.
Pertanto agli studenti, per fare i sit-in, sono come sempre disponibili le piazze o possono chiedere le debite autorizzazioni alla Questura di pertinenza per cortei e/o altre manifestazioni, esattamente come prima!
La sinistra specula vergognosamente su fatti non veri o non capiti o non voluti capire e la loro opposizione è del tutto “errata”: ripetiamo che il “VERO e UNICO” scopo di tale decreto è quello di evitare sia i blocchi di tangenziali e strade primarie nelle ore di punta da parte degli attivisti sia sulle strade ferrate, con l’obiettivo di causare ritardi, anche gravi, alla circolazione dei treni.
Gli emendamenti proposti dall’opposizioni sono stati bocciati mentre il ddl è passato in commissione nella sua “forma originale”, e prevede fino a un 1 mese di carcere per chi, da solo, impedisce la circolazione su strade o binari delle ferrovie, pena che sale fino a 2 anni di reclusione se le stesse azioni vengono effettuate da gruppi di persone!
Per la cronaca evidenziamo ancora una volta che l’articolo 11 va a modificare l’articolo 1-bis del dlgs del 22 gennaio 1948, n. 66, relativo all’impedimento della libera circolazione su strada, che sanziona amministrativamente “colui che impedisce la libera circolazione su strada ordinaria, ostruendo la stessa con il proprio corpo”, ragione per cui la “pena” da amministrativa passa al penale con una reclusione fino a un mese o un’ammenda fino a 300 euro, mentre, in caso di gruppi la reclusione sale fino a due anni o a una sanzione amministrativa del pagamento di una somma da 1.000 a 4.000 euro.
PD e company ovviamente la interpretano quale “deriva reazionaria” da parte del Governo Meloni ma nonostante siano – a detta loro – i gestori della cultura e dell’intellighenzia – forse non sanno leggere i contenuti delle norme, peccato!
L’unica cosa che si cerca di raggiungere con tale decreto è quello di evitare il blocco della circolazione causato da attivisti che, ignorando il pericolo, invadono le carreggiate impedendo ai cittadini di andare al lavoro o a fare cure mediche o assistere parenti malati. Fatti che spesso hanno causato rabbia e odio da parte dei cittadini che fortunatamente hanno contenuto la voglia di reagire come avrebbero meritato questi attivisti del niente!

A Pier Luigi Cignoli – Foto ImagoEconomica 
Editorialista Pier Luigi Cignoli

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