David Fuller, 69enne, nato a Deal, nel Regno Unito, marito e padre di 4 figli è il “mostro dell’obitorio“, condannato a 2 ergastoli per aver abusato sessualmente di oltre 100 pazienti e corpi inermi in 15 anni di “lavoro” presso l’Ospedale in cui prestava i suoi servizi nel reparto “necrofilia”.

Detenuto dal 2020, il Governo inglese dal 2021 ha aperto una nuova indagine per “scoprire” come sia stato in grado di compiere tali crimini senza mai essere scoperto nella sua attività ospedaliera.

Nessuno dei suoi colleghi ha mai dubitato che potesse trattarsi di un vero “serial killer”, anche se, nel periodo dal 2005 al 2020, mentre lavorava presso l’ormai chiuso “Kent and Sussex Hospital” e il “Tunbridge Wells Hospital”, a Pembury, ha compiuto oltre 100 abusi sessuali su donne dall’età compresa tra i 9 e i 90 anni, motivato da una perversione mentale inimmaginabile.

Da quanto emerso Fuller premeditava e organizzava la sua attività criminosa con piena “lucidità” mentale, intrattenendosi presso il Nosocomio oltre il suo orario e facendo credere ai colleghi che era motivato dalla sua dedizione a tale lavoro. Appurato di essere “solo” nel reparto, usava una telecamera per riprendere i suoi crimini, che poi catalogava nel suo computer per rivederli e rivere la sua atrocità,  ed è su quello che gli investigatori hanno trovato prove inconfutabili, compresi due filmati realizzati nel 1987, dove riprese l’assassinio di due donne, Wendy Knell e Caroline Pierce, rimasto impunito per oltre 20 anni. Complessivamente sono state visionate circa 9.000 foto e 500 video.

Questi fatti non sono certo premianti nei confronti di tali strutture ospedaliere che dovrebbero “garantire” la totale sicurezza dei pazienti ricoverati e, non a caso, dopo la pubblicazione di tali reati, le Famiglie delle vittime si sono costituite parte civile contro le stesse.

Il coordinatore dell’inchiesta, Sir Jonathan Michael, dopo la visione del “materiale raccolto”, ha dichiarato: “I reati commessi da Fuller sono stati davvero scioccanti e non sarà mai rilasciato dalla prigione.”

A cura di Pier Luigi Cignoli – Foto Imagoeconomica

 

Editorialista Pier Luigi Cignoli

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