LE MIGLIORI CANZONI DELLA SUA SERATA
Quest’anno, “Il Popolano” ha deciso di inviare a Sanremo per seguire le cinque giornate del Festival della Canzone Italiana, un grande critico musicale con il vizio della bottiglia, che di nome fa Igor Musco, celebre per aver intervistato, il 19 agosto 1972, i “Genesis” prima che si esibissero al “Jolly” di Marina di Ravenna. Naturalmente, se esagera con la bottiglia, realizza recensioni strampalate con cantanti e canzoni frutto della fantasia ottenebrata, di poche righe spesso caratterizzate da un linguaggio surreale e da riferimenti stravaganti.
2ª serata, mercoledì, 12 febbraio 2025
Eccoci alla seconda serata, e il mio bicchiere di vino è più affollato di pensieri confusi. La prima artista che ritengo degna di nota è Luna Piena, con la sua canzone “Sogni di Velluto“. Mi sembra di ascoltare un gatto che fa stretching su un pianoforte in una notte di pioggia. Le sue liriche sono una miscela di poesia e nonsense, parlando di un amore tra una nuvola e una stella cadente.
Poi arriva Il Maestro di Puzzette, un personaggio affascinante con un cappello di paglia e una chitarra di cartone. La sua canzone “Profumo di Puzza” è un capolavoro di sarcasmo, un viaggio olfattivo in un mondo di odori dimenticati. La folla applaude, ma io sono troppo impegnato a immaginare cosa accadrebbe se i profumi avessero vita propria.
Infine, l’ultima segnalazione va ai Cacciatori di Fantasmi con “Biscotti di Ruggine“, una canzone che sembra un viaggio attraverso una dimensione alternata dove gli oggetti smarriti si riuniscono e ballano. La loro musica è un mix di jazz e rumori di foglie secche, e io non posso fare a meno di pensare che i biscotti di ruggine siano il cibo degli dei.
Buonanotte, dal “Mille806”, tra un “Cosmo Punch” e un “Apriti Sesamo” accompagnati da una “Tartare di gambero rosa” nostrano, poco condito, servito con panna cotta salata di stagione.
A cura di Marco Benazzi editorialista – Foto Imagoeconomica