Secondo l’Oms, la sottovariante XBB.1.5 può “contribuire all’aumento dell’incidenza dei casi a livello globale” ma non ci sono evidenze che abbia mutazioni note associate a potenziale cambiamento della gravità. Da ottobre riscontrate 5.288 sequenze di Kraken, l’82% dagli Usa dove potrebbe essere responsabile del 28% dei casi. Secondo l’Ecdc Kraken è stata responsabile di meno del 2,5% dei contagi in Europa. Studio su Nature: mutazioni mai viste, impossibile prevedere impatto. Ma altri esperti invitano alla calma
Il gruppo consultivo tecnico dell’Oms sull’evoluzione del virus si è riunito il 5 gennaio per discutere le ultime evidenze sulla sottovariante Omicron XBB.1.5, nota come Kraken, e valutare il rischio per la salute pubblica. Per ora, dicono gli esperti, la variante “non porta alcuna mutazione nota per essere associata a un potenziale cambiamento di gravità”. Sulla base delle sue caratteristiche genetiche e delle stime del tasso di crescita, XBB.1.5 “può contribuire all’aumento dell’incidenza dei casi a livello globale”
Ad oggi, rileva il gruppo di studio dell’Oms, “le stime del vantaggio di crescita di XBB.1.5 provengono solo da un Paese, gli Stati Uniti, e quindi la fiducia in una valutazione globale è bassa“. Insieme alle varianti BQ.1, affermano gli esperti, “le varianti XBB sono le più resistenti agli anticorpi fino ad oggi” e “XBB.1.5 ha dimostrato di essere altrettanto immuno-evasiva di XBB.1, la sottovariante Omicron con la più alta fuga immunitaria fino ad oggi”. Attualmente “non ci sono dati sull’efficacia del vaccino nel mondo reale contro malattie gravi o morte”
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Secondo la valutazione del rischio fatta dall’Ecdc nelle ultime due settimane del 2022, Kraken è stata responsabile di meno del 2,5% dei contagi in Europa. Gran parte dei casi di Covid del suo tipo continua a essere registrata in Usa, anche se XBB.1.5 è stata riscontrata ufficialmente anche in Austria, Belgio, Repubblica Ceca, Danimarca, Francia, Germania, Islanda, Irlanda, Italia, Paesi Bassi, Portogallo, Regno Unito, Romania, Slovenia, Spagna e Svezia.
Negli Stati Uniti la sottovariante XBB.1.5 sta spingendo in alto la curva dei casi di Covid-19 e si ritiene sia responsabile del 28% dei casi nel Paese. Tanto che l’amministrazione Biden ha deciso di estendere fino ad aprile l’emergenza sanitaria per la pandemia di Covid-19. Nello stesso tempo il Pentagono ha abolito l’obbligo di vaccino anti-Covid per i militari americani, dopo l’approvazione da parte del Congresso Usa di una risoluzione in questo senso.
In Italia la pandemia continua a segnare una fase di stasi, con il 9% di ricoveri in meno in una settimana nei reparti ordinari e il 6,3% in meno nelle terapie intensive, come rileva la Federazione italiana aziende sanitarie e ospedaliere (Fiaso). “Guardiamo con cauto ottimismo a questi dati. Le prossime due settimane saranno determinanti per capire le ricadute sugli ospedali dell’aumento dei casi“, ha detto il presidente della Fiaso, Giovanni Migliore
Alla luce del peggioramento dell’epidemia di Covid-19 in Cina e della situazione di incertezza che c’è al momento sull’impatto che potrebbe avere la sottovariante XBB.1.5, la cosiddetta Kraken, il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) invita “le autorità aeroportuali, in collaborazione con le autorità sanitarie pubbliche, a considerare di raccomandare al pubblico di evitare i viaggi non essenziali in presenza di sintomi respiratori” o “raccomandare di indossare una mascherina Ffp2”
Al momento non è affatto chiaro se Kraken potrà o meno generare una nuova ondata di Covid-19, né se potrà provocare una forma grave della malattia con le sue mutazioni “mai viste finora”, come le ha definite l’immunologo Yunlong Cao, dell’Università di Pechino, che le sta studiando. “Quasi sicuramente la XBB.1.5 si sta avviando a diventare dominante nel mondo“, dichiara Cao sul sito della rivista Nature
Molti però ritengono che sia presto per trarre conclusioni: per la biochimica Jennifer Surtees, dell’Università di Buffalo, “si sta procedendo alla cieca. Non abbiamo idea di che cosa sia accadendo” perché i pochi test che vengono fatti impediscono di avere un quadro preciso del numero di casi.