FRECCE TRICOLORI PASSANO SUL NUOVO PONTE DI GENOVA INAUGURAZIONE NUOVO PONTE SAN GIORGIO
Poteva essere veramente la festa della liberazione e vedere finalmente un’Italia unita, compatta, fiduciosa, ma come sempre si ripete da anni emerge pretestuoso il contrasto fra sinistra e destra, dove tra l’altro la parola “antifascista” segna il punto di rottura fra le due parti! Eppure sono passati 80 anni dalla caduta del “fascismo“!
Fatto che la sinistra ignora volutamente e ritiene “suo” tale evento!
Forse è il caso di ricordare che la “liberazione” è dovuta agli “alleati Anglo Americani“, che hanno anche devastato con bombardamenti a tappeto la nostra Italia per liberarla dal nazi-fascismo contando sull’aiuto dei Partigiani che hanno certamente contribuito a rendere possibile tale vittoria e di altre forze presenti nel nostro Paese.
Non a caso nell’occasione di questo “particolare 25 aprile, assai vicino e forse troppo alle elezioni europee e funestato dalle due guerre più significative – Federazione Russa – Ucraina e Israele-Hamas la sinistra è scesa in piazza per rivendicare la sua posizione.
A Bologna sono stati dati alle fiamme i manifesti di della Premier Giorgia Meloni.
A Cesena sono stati rimossi i poster giganti della Premier dove sopra vi era scritto: Meglio figli unici che Fratelli D’Italia.
Il Vice Ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, Galeazzo Bignami ha voluto sottolineare il suo pensiero affermando: “Durante un corteo per il 25 aprile tenutosi a Bologna, i soliti noti hanno dato alle fiamme alcune foto del Presidente Giorgia Meloni cercando di innalzare ancor più il clima di contrapposizione che già da tempo stanno spargendo. Nell’esprimere solidarietà alla Presidente del Consiglio, mi chiedo come possano costoro che dicono di fare della libertà di pensiero un proprio principio fondamentale, pretendere di impartire lezioni di rispetto, democrazia e tolleranza a chiunque”.

A Milano le cose non sono andate meglio e a Piazza Duomo il popolo democratico e antifascista in lotta contro il governo ha fatto il suo show con la partecipazione dello scrittore Antonio Scurati che ha letto pubblicamente il suo “monologo”, quello cancellato dai programmi Rai e che gli ha creato visibilità più di quanta lui stesso potesse immaginare! E, per dare maggior peso alla sua “persona” è salito sul palco portando un “garofano rosso”. Sotto il palco un folto gruppo di “accoliti” con bandiere palestinesi e bandiere rosse con falce e martello e tutti pronti a condannare Israele, fatto che ben poco riguarda tale evento storico!

Scurati recita il suo monologo con fare severo e benevolo, integrandolo giusto con qualche riferimento alla piazza. «Grazie per le belle parole» gli dicono alla fine. L’intervento è stato preceduto da una sapiente suspense, poi risolta dallo stesso autore. «Sul palco leggerò il mio monologo» ha annunciato mentre sfilava con la sua famiglia in corteo.

Sale sul palco portando un garofano rosso, lo scrittore, confidando sui tanti anni trascorsi dall’epopea socialista di Craxi (non troppo amato da questi «sinceri democratici» a dire il vero) e quando scende abbraccia la segretaria del partito del Pd Elly Schlein. Sotto il palco, una distesa di bandiere tutte palestinesi, intervallate giusto da qualche falce e martello, anche sovietica.

E’ stato fischiato anche il nostro Inno Nazionale e il Sindaco dem, Beppe Sala, si è premurato, dopo aver invitato Scurati sul palco a dichiarare: “Uno dei fatti eclatanti di quest’ultimo periodo è la censura a cui è stato sottoposto il nostro concittadino Antonio Scurati. Da Milano professiamo quello che qualcuno, che dovrebbe agire nel rispetto della Carta costituzionale, non riesce a fare. Questa distorsione della Costituzione non può e non deve passare”.

Dopo fischi e contestazioni e i canti “Bella ciao” e “Fischia il vento” tutto si chiude, in attesa del prossimo 25 aprile!

A cura di Pier Luigi Cignoli – Foto ImagoEconomica 

Editorialista Pier Luigi Cignoli

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