Il capo dello Stato Sergio Mattarella durante la parata del 78 Anniversario della Repubblica Italiana
Ieri è successo l’incredibile relativamente al “discorso di rito” fatto dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, per ricordare il 2 giugno, festa esclusiva della Repubblica italiana. 
Nel suo “dire” il Presidente si è forse spinto oltre l’evento stesso, per cui ricordiamo, in primis, le sue parole: “Nel 1946 la scelta del popolo italiano per la Repubblica scrisse una pagina decisiva di democrazia e pose le basi per un rinnovato patto sociale, che avrebbe trovato compiuta articolazione nella Carta costituzionale. Un esito al quale si giunse dopo i tragici eventi bellici e la lotta di Liberazione dal nazifascismo, costellata da molteplici episodi di eroismo, da eccidi efferati, di cui nel corso di quest’anno, con commossa partecipazione, viene commemorato l’ottantesimo anniversario in numerose località. Fare memoria del lascito ideale di quegli avvenimenti fondativi è dovere civico e preziosa opportunità per riflettere insieme sulle ragioni che animano la vita della nostra collettività, inserita oggi nella più ampia comunità dell’Unione Europea cui abbiamo deciso di dar vita con gli altri popoli liberi del continente e di cui consacreremo, tra pochi giorni, con l’elezione del Parlamento Europeo, la sovranità“.
Per chiarezza richiamiamo due Articoli della Costituzione:
Art. 1 “L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione”.
Art. 21 “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.  La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure. Si può procedere a sequestro soltanto per atto motivato dell’autorità giudiziaria nel caso di delitti, per i quali la legge sulla stampa espressamente lo autorizzi, o nel caso di violazione delle norme che la legge stessa prescriva per l’indicazione dei responsabili In tali casi, quando vi sia assoluta urgenza e non sia possibile il tempestivo intervento dell’Autorità giudiziaria, il sequestro della stampa periodica può essere eseguito da ufficiali di polizia giudiziaria, che devono immediatamente, e non mai oltre ventiquattro ore, sporgere denuncia all’Autorità giudiziaria. Se questa non lo convalida nelle ventiquattro ore successive, il sequestro s’intende revocato e privo di ogni effetto. La legge può stabilire, con norme di carattere generale, che siano resi noti i mezzi di finanziamento della stampa periodica. Sono vietate le pubblicazioni a stampa, gli spettacoli e tutte le altre manifestazioni contrarie al buon costume. La legge stabilisce provvedimenti adeguati a prevenire e a reprimere le violazioni.
Il Senatore delle Lega, Claudio Borghi, dopo aver attentamente ascoltato le parole del Presidente Mattarella, ha pensato di manifestare pubblicamente il suo pensiero, affermando: “È il 2 Giugno, è la Festa della Repubblica Italiana. Oggi si consacra la Sovranità della nostra Nazione. Se il Presidente pensa davvero che la Sovranità sia dell’Unione Europea invece dell’Italia, per coerenza dovrebbe dimettersi, perché la sua funzione non avrebbe più senso”.
Tale pensiero (nonostante l’Art. 21 della Costituzione, sopra citato) è stato considerato quale “attacco” al Presidente Mattarella, che, nella 78ma celebrazione della Festa della Repubblica ha legato alla stessa l’importanza della UE e del fatto che l’Italia non ha contribuito alla sua fondazione ma ne è parte integrante.
Il Vicepremier e Senatore Matteo Salvini sostiene la dichiarazione di Borghi e in tv riafferma i valori sovranisti, contribuendo a trasformare una “giornata di festa e di pace” in una giornata infuocata. Le sue parole: “Oggi, il 2 giugno, c’è la parata militare, il tricolore, i nostri Alpini, i Carabinieri, chi si è sacrificato per la sovranità nazionale italiana. Oggi è la festa degli italiani, della Repubblica, quindi non è la festa della sovranità europea. Cosa è la sovranità europea? Noi abbiamo un Presidente della Repubblica perché esiste una Repubblica, perché esiste una sovranità nazionale italiana. Inoltre non chiediamo le dimissioni di nessuno. Borghi è un nostro ottimo senatore, e io penso che il capo dello Stato sia stato travisato da qualche giornale perché nel giorno della festa della Repubblica, nel giorno in cui la Costituzione ci ricorda che la sovranità appartiene al popolo, parlare di sovranità europea …. Penso all’Europa come un insieme di Stati sovrani, autonomi, liberi, indipendenti, che insieme mettono insieme alcune energie, alcune forze. L’Europa dell’Erasmus, l’Europa dei giovani, l’Europa degli scambi culturali e commerciali, però la sovranità nazionale è assolutamente fondamentale. Quindi, al di là dei tweet, oggi si festeggia la Repubblica italiana, non l’Unione europea delle multinazionali finanziate da Soros che vorrebbero mettere fuori norma tutto il made in Italy. Quindi su questo io non mi arrenderò mai ad un super Stato europeo in cui comandano quelli che hanno i soldi. Non è questa l’Europa. Stoltenberg, Macron, Scholz sono un pericolo. L’Europa non sono Francia e Germania. La Costituzione italiana è chiara. L’Italia ripudia la guerra. Come Lega abbiamo approvato aiuti all’Ucraina aggredita e non solo militari. Però non un solo proiettile o una sola bomba italiani può andare a uccidere fuori dai confini dell’Ucraina. Non siamo in guerra contro la Russia. Sono pericolosi i leader Ue che incitano alla guerra. Se dovessero andare avanti le smanie di guerra, noi dovremmo stare attenti a mandare altre armi all’Ucraina. Da domani in avanti voglio vederci chiaro. Se oggi i leader Ue e il segretario generale della Nato dicono che le bombe occidentali potranno uccidere fuori dal territorio ucraino, dovremmo pensarci molto molto bene. Chi sceglie la Lega fa una scelta chiara. Non voglio portare l’Italia sull’orlo di una guerra mondiale nucleare”.
Antonio Tajani Vicepresidente del Consiglio dei Ministri e Ministro degli affari esteri e della Cooperazione internazionale ha espresso totale solidarietà al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, per il suo discorso, sottolineando: “Siamo italiani ed europei, questa è la nostra identità. Questa è la nostra civiltà. Ogni scelta anti europea è deleteria per l’Italia. Fa bene Mattarella a sottolineare la nostra prospettiva europea. Gli esprimo la mia solidarietà per gli attacchi che ha ricevuto“.
Elly Schlein, Segretaria del PD, non si esime da un commento: “Mai visto attacco diretto a Capo dello Stato il 2 giugno. Quello della Lega è un attacco diretto al Capo dello Stato. Non si è mai visto il giorno della festa della Repubblica. Spero che Salvini prenda le distanze al più presto da quanto ha dichiarato Borghi“. 
Giuseppe Conte, Leader del Movimento 5 Stelle, aggiunge: “È una polemica indegna, richiedere le dimissioni del presidente Mattarella è una cosa non commentabile, talmente grave e talmente sconclusionata. Una campagna elettorale, per quanto si possano alzare i toni e si possa anche agire strumentalmente, non giustifica una richiesta del genere. Il presidente Mattarella ha detto delle cose ovvie. Siamo in Europa e semplicemente bisogna andare in Europa a testa alta e non come questo governo che ha accettato la proposta franco-tedesca che addirittura comporta dei tagli di 13 miliardi l’anno“.
A cura di Pier Luigi Cignoli – Foto Imagoeconmica
Editorialista Pier Luigi Cignoli

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