In copertina: Elayis Tavsan- Foto Rega

Spacca legna in arrivo

Franco Benaglia – L’importante era tornare da Salerno senza danni e , in parte ,ci siamo riusciti. Mi sto ancora chiedendo cosa possa essere passato per la testa del Mister, quale sconvolgimento gastro epatico gli abbia fatto così male da indurlo a schierare una formazione con sette elementi di supporto. Non mi si venga a dire che giocare il martedi ,con solo tre giorni di pausa , avrebbe provocato danni alle strutture dei giocatori, che il turn over è necessario pe mantenere gli equilibri nello spogliatoio, perché quello che si è visto in Campania ,soprattutto nel primo tempo, non fa parte del bagaglio di una squadra decente. La Salernitana ha fatto il suo dovere , ha giocato con grinta e forza, facilitata dalla inconsistenza di chi aveva di fronte. Solo una stupidaggine del portiere che li ha costretti in dieci, ha permesso poi al Cesena di raddrizzare la barca. L’ olandese fantasma sembrava Anonymus nella notte di Halloween, lo guardavi ma non capivi se c’era o ci faceva. D’altronde ,capito il fatto, Mignani ha cambiato la squadra nel secondo tempo, ma non ha ottenuto il risultato che sperava. Credo che la lezione sia servita . In ogni squadra c’è il nucleo base e su quello devi lavorare , alternando gli uomini quando li vedi stanchi, ma sicuramente non devi lasciare fuori chi ti garantisce costanza e forza. Domenica sarà tosta, ma come diceva Ken il guerriero: L’ambizione da forza al proprio pugno.

Giovanni Baldacci – Turno infrasettimanale che lascia un po’ di amaro in bocca per i nostri colori. Premesso che prima della partita un punto a Salerno lo avrei accettato (ancora di più dopo i primi 40 minuti) ma dopo l’espulsione di Fiorillo e il gol prima dell’intervallo di Tavsan, un pensierino al colpaccio l’avevo fatto. Riavvolgendo il nastro il pareggio è giusto. Troppo turnover nel primo tempo con ben 7 cambi rispetto alla vittoria interna con il Brescia e segnali abbastanza chiari da alcuni elementi (Van Hooijdonk su tutti) che evidentemente non sono all’altezza dei cosiddetti titolarissimi. Nella ripresa, nonostante i cambi, non si è vista la convinzione necessaria per andarsi a prendere l’intera posta. Infine mi permetto di fare un appunto al direttore di gara assolutamente inadeguato per la categoria. Non vedere l’esplusione su Tavsan dovendosi affidare al Var non è ammissibile. Per non parlare del fischio finale che quasi nessuno ha sentito proprio mentre Spendhi stava entrando pericolosamente in area di rigore. Se a livello calcistico la differenza tra serie C e B è notevole per non dire abissale, a livello arbitrale possiamo dire che c’è poca differenza…purtroppo.

Flaviano Sassi – Il calcio è l’oppio dei popoli moderni, come lo sport lo era al tempo dei romani, nella cornice del Colosseo. Quando eravamo giovani “noi” la domenica era il giorno dove ci si gustava la partita allo stadio o si ascoltava la cronaca alla radio. Poi sono arrivate le Pay TV e si è rotto l’incantesimo. Si gioca tutti i giorni fuorché la domenica. Ma il colpo di grazia alla magia di assistere alla partita di calcio lo ha dato il VAR. E così accade che il Cesena fa gol ma non si può esultare, perché…. “fermi tutti”….arrivano gli esperti della NASA a vivisezionare l’azione fino a trovare un pelo dritto della gamba di Shpendi che lo mette in fuorigioco e qui stendiamo un velo pietoso sulle performance arbitrali nelle gare contro Samp e Brescia. Due partite dove oltre a una dolorosa sconfitta e una vittoria ineccepibile, ci siamo portati in dote una decina di cartellini gialli ai vari componenti della rosa e uno rosso a Kargbo. Aspettiamo con ansia la prossima gara in casa contro il Sudtirol, contando su uno scatto d’orgoglio della classe arbitrale. E noi saremo ancora lì ad incitare i nostri ragazzi nel faticoso cammino che li condurrà alla meritata salvezza. E posso giurare che saremo sempre al loro fianco fino a che………. il VAR non ci separi.

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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