Il Consiglio dei ministri ha approvato lo stato di emergenza di 12 mesi per l’Emilia-Romagna e le Marche, a seguito dell’alluvione dei giorni scorsi. “Il provvedimento – ha detto il ministro per la Protezione Civile Nello Musumeci – riguarda le province di Reggio Emilia, Modena, Bologna, Ferrara, Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini e la Regione Marche. Assieme allo stato di emergenza, che durerà 12 mesi, il Cdm ha stanziato 20 milioni di euro per fare fronte ai primi interventi urgenti, il soccorso e l’assistenza alla popolazione e il ripristino della funzionalità dei servizi e delle infrastrutture”.
Per le Marche sono stati stanziati 4 milioni di euro: “Lunedì incontreremo i sindaci dei Comuni che hanno subito danni per un aggiornamento della situazione e per inviare nel più breve tempo possibile la ricognizione puntuale dei danni alla Protezione Civile nazionale”, ha detto il governatore Francesco Acquaroli. I danni sono ancora da quantificare, ma con ogni probabilità supereranno il miliardo di euro. In Emilia-Romagna dopo l’alluvione che ha colpito in particolare alcune aree del Ravennate e del Bolognese si contano i danni: l’allerta rossa è passata e da oggi è arancione, non per il maltempo ma per le possibili conseguenze sul territorio di quanto avvenuto. Anche per la giornata di domenica la Protezione civile e l’Arpae hanno emesso un avviso di allerta arancione per una parte dell’Emilia-Romagna: domani non sono previsti fenomeni significativi ma nella pianura bolognese, ravennate e ferrarese resta l’attenzione per frane e in generale per condizioni idrogeologiche fragili dopo le piogge eccezionali dei giorni scorsi.
La criticità arancione è relativa alle difficoltà dello smaltimento delle acque esondate dai corsi d’acqua che gravano sulle zone di pianura e sul reticolo secondario di bonifica.
A cura di Renato Lolli – Foto ImagoEconomica