Solo dove regna incontrastata la sinistra e specificatamente il PD ecco emergere situazioni che hanno del ridicolo e del paradossale e che riconfermano la pochezza di racconto corrente ormai sul viale del tramonto.
Rimini, che fu la perla dell’Adriatico, da troppi anni in mano alla sinistra, ha perso molti punti e mancato molti traguardi, nonostante l’apparente “interesse” manifestato da CHI la governa!
L’importante è solo tutto ciò che la deve rappresentare quale amministrazione politica “ANTIFASCISTA”!
E chi mai poteva essere la vittima perseguibile del momento?
Una statua, si proprio una statua: quella di Giulio Cesare, che giunse a Rimini, dopo aver attraversato il Rubicone il 10 gennaio del 49 aC – “tutti” ricordiamo la storica frase ” alea iacta est ” (il dado è tratto) – per marciare verso Roma, anche se era vietato ai Generali di passare tale fiume in armi. Nel farlo, Cesare, aveva deliberatamente dichiarato guerra al Senato, diventando così nemico della Repubblica romana e segnando l’inizio della guerra civile contro Pompeo, sostenuto dal Senato e dalle legioni in Spagna.
La statua in pregiudicato è sempre stata e lo è ancora fonte di discordia nel Comune sinistroide di Rimini e tutto perché venne donata alla città nel 1933 da Benito Mussolini. Ovviamente con la caduta del fascismo venne tolta dalla piazza che portava il suo nome “Giulio Cesare” e gettata nel fiume Marecchia.
Da allora la Piazza storica di Rimini venne chiamata “Piazza tre Martiri” (denominazione che accomuna i tre Partigiani Mario Capelli, Luigi Nicolò e Adelio Pagliarani impiccati il 16 agosto 1944 nella stessa piazza, a loro intitolata dal 1946 quali rappresentati il simbolo della Resistenza e dei caduti nella lotta di Liberazione nel territorio della provincia riminese).
Attualmente è esposta una copia rifatta nel 1996, ma il dibattito politico è sulla statua originale recuperata e restaurata, sempre il Piazza Tre Martiri difronte alla vetrata della Banca Unicredit.
Gioenzo Renzi, Capogruppo per FdI, nel Consiglio Comunale, ha dichiarato: ” Torni in piazza Tre Martiri, già piazza Giulio Cesare, dove era collocata all’inizio”.
Replica immediata dall’Assessore alla cultura, Lari Michele che ha sottolineato: ” Giù le mani dalla Resistenza, quella piazza è il simbolo della Rimini antifascista, la statua di Mussolini sarà collocata altrove” .
Cancelliamo la storia!
Ennesima dichiarazione ” antifascista ” utile a provocare orgasmi cerebrali in una certa classe politica a cui è rimasto ben poco, se non quello!
A cura di Pier Luigi Cignoli editorialista – Foto ImagoEconomica