La liberalizzazione della cannabis in Canada, voluta dal premier Justin Trudeau è stata avviata nel 2018 allo scopo di lanciare l’industria dell’erba. Ma ha prodotto un disastro per la salute di coloro che ne fanno uso.

Uno studio recente pubblicato nella rivista “Jama” rileva che si sono verificati aumenti preoccupanti di schizofrenia e psicosi nelle persone che ne fanno uso. Ricordiamo che il Canada è stata la prima nazione, facente parte del G7, a legalizzare la cannabis per uso non solo terapeutico ma anche “ ricreativo”.

Queste le tappe della legalizzazione: nel 2001 la cannabis viene legalizzata per uso terapeutico, nel 2014 l’uso è stato esteso a chiunque avesse una ricetta medica in mano. Nel 2018 il governo di Trudeau ha liberalizzato la cannabis “ricreativa”, per gli adulti.

Il fine era quello di mettere un freno al commercio illecito della droga ed infatti le condanne penali per possesso di marijuana sono diminuite del 95%, ma l’altro obiettivo era quello di favorire, attraverso la legalizzazione della cannabis, la crescita economica per il paese. E, a quanto pare, questo obbiettivo è stato raggiunto a pieno! Dopo solo 3 anni dalla liberalizzazione, questi i dati: 11 miliardi di dollari di vendite a livello nazionale, l’industria della cannabis ha contribuito con 43,5 miliardi di dollari ad accrescere il Pil del Canada ed ha creato 151.000 posti di lavoro ed, infine, nelle casse dello stato sono entrate la bellezza di 15 miliardi di dollari.

Ma la contropartita, di questa sciagurata decisione, viene patita dai cittadini, che fanno uso della cannabis, in termini di tragedia per la salute mentale. Lo studio di un esperto, il Daniel T. Myran , con la collaborazione dei ricercatori dell’Institute for clinical evaluative sciences (Ices), nel quale è stato preso come campione lo stato Ontario e sono state prese come riferimento gli anni prima della legalizzazione e dopo la liberalizzazione, ha rilevato che il numero di cittadini che fanno ricorso alle cure ospedaliere per i disturbi procurati dalla cannabis è aumentato del 270 per cento, e la percentuale dei casi di schizofrenia è passata dal 7 per cento al 16 per cento.

Lo stesso dottor Myran ritiene che la triplicazione dei casi di schizofrenia, associati all’uso di cannabis, debbano obbligare il governo ad attuare strategie di prevenzione in particolare rivolte alla popolazione di giovani. Ma, c’è da chiedersi come si fa a prevenire ciò che è stato autorizzato con spavalderia e anche con incoscienza? Il governo Canadese così, più della persuasione dovrà usare la forza. Vero è che è noto, come il Presidente Canadese, un giorno sia “canapiano” ed il giorno dopo “mazza- canapa” o grande “imprigionatore” di giovani o vecchi segnati dalla droga.

A cura di Francesca Brugnettini – Foto Redazione

Editorialista Francesca Brugnettini

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