Aldo Grasso si è laureato in Lettere presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore con una tesi in Storia del cinema dal titolo “Teoria e prassi” nell’opera prima di S.M. Eisenstein. Fondatore di “cineclub” con Giovano Buttafava, Franco Quadri, Alberto Farassino, Tatti Sanguineti e Carlo Freccero, è poi passato ad occuparsi di televisione. Dal 1990 è critico televisivo del “Corriere della sera“.
Dall’ottobre 1993 al settembre 1994 è stato direttore della programmazione radiofonica della RAI nella breve stagione detta dei Professori. Ha condotto alcuni programmi televisivi (tra cui un’edizione di “Tuttilibri“), e la trasmissione radiofonica A video spento, su Radio Due, che ha inaugurato la critica televisiva in radio. Assai noti e seguiti sono il forum online TeleVisioni, curato sul sito web del Corriere della Sera, e l’omonima video-rubrica di critica televisiva. Dal 2008 è direttore scientifico del Ce.R.T.A. – Centro di Ricerca sulla Televisione e gli Audiovisivi dell’Università Cattolica del Sacro Cuore. Dal 2012 è Consigliere di Amministrazione del Centro Sperimentale di Cinematografia. Inoltre tiene una rubrica quotidiana di televisione sul Corriere della Sera, denominata “A fil di rete”, e una rubrica settimanale, sempre sullo stesso giornale, di commentario politico, che esce di domenica e si chiama “Padiglione Italia”.
Mario Giordano è un giornalista, conduttore televisivo e saggista italiano, ormai un’eccellenza di Mediaset e in tutte le case con il suo programma “Porta a Porta”.
L’alta sera, nel programma “4 DI SERA” ha avuto una “diatriba verbale” con Aldo Grasso in merito ad una frase poco gradita lanciata nei suoi confronti e ha così replicato: “Sono contento che lei si diverta. Ma guardi che se mi dà del boy scout non mi offende, io li amo, e poi chi è boy scout diventa una persona migliore, Renzi a parte…” – “Sempre meglio boy scout che tromboni, non è vero? E poi vi dico la verità, se fossimo tutti davvero un po’ più boy scout forse non saremmo così vicini alla guerra totale…
Tale risposta è a la conseguenza di quanto Grasso aveva espresso sul Corriere della Sera:  “Mi diverto un mondo con Mario Giordano, a cui mancano solo i calzoncini corti del boy-scout invecchiato o del compagnuccio della parrocchietta: il suo modello è ‘l’indignato speciale’, demagogico e populista, o il Funari che si rivolgeva alla telecamera minacciando sfracelli“.
Che questo sia l’inizio di una “divertente” guerra tra questi due “personaggi”? Vedremo.
 
A cura di Pier Luigi Cignoli – Foto Imagoeconomica
Editorialista Pier Luigi Cignoli

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