L’ OLMO E L’ UOMO ANZIANO
Sotto la chioma rigogliosa di un antico olmo, un uomo anziano si siede in solitudine. Il suo sguardo, perso tra le rughe del tempo, si posa su ogni singola foglia tremolante, mentre il vento leggero racconta storie di epoche passate. Con un sospiro, ripassa la sua vita, come un vecchio libro dalle pagine ingiallite. Ogni ruga sul suo volto narra una battaglia, una gioia, un rimpianto.
La mente vaga, rivivendo amori e dolori, successi e fallimenti. Il tempo, così veloce e inarrestabile, gli appare come un fiume impetuoso che non può essere domato. E ora, con la libertà che il crepuscolo dell’esistenza gli concede, si chiede cosa fare del tempo che ancora gli resta.
Forse, pensa, è il momento di vivere con leggerezza, di godere di ogni singolo istante come un dono prezioso. Forse, è tempo di abbandonare i rimpianti e abbracciare la bellezza della semplicità, trovando nella quiete del presente la pace che ha cercato per tutta la vita. E così, sotto il vecchio olmo, l’uomo decide di vivere il resto dei suoi giorni con serenità, ascoltando il canto degli uccelli e il sussurro del vento, lasciando che la vita scorra come un placido ruscello tra le pietre della sua esistenza e scoprendo il divino che porta nel cuore.
IL FIGLIO CHIEDE AL PADRE.
Ho bisogno di essere aiutato a crescere , proteggimi dai rischi che solo tu puoi vedere, indicami la direzione se faccio errori. Quando mi ascolti o babbo mio, cerca di capirmi fino in fondo nei miei disagi dove io mi perdo e rischio di affogare, dimmi le parole che io non conosco ed io da te non mi sento giudicato o condannato. Permettimi nelle mie partenze ed accoglimi nei miei ritorni, dammi la spinta verso quell’ ignoto che mi spaventa ma col quale dovrò confrontarmi prima o poi. Abbracciami quando me ne vado da casa tua e quando ritorno , lascia che in po’ di te entri dentro di me, SOLO COSÌ UN GIORNO POTRÒ ESSERE UOMO.
Grazie papà amami sempre, ne ho bisogno!
A cura di Paolo Gabellini – Foto ImagoEconomica
