*TUTTO È NIENTE.* 

La vita è quello che crediamo che sia, di conseguenza quello che la facciamo diventare noi. A volte faticosa e differente da come l’avremmo voluta. Alcune persone hanno TUTTO e tuttavia vivono come se non avessero NIENTE. Sempre rimpiangono il poco che non erano riuscite a conquistare, dimenticando il MOLTO di cui  erano circondate. Alcune persone invece che possedevano poco o nulla, vivevano più felici. Chiediamoci il perché? Forse erano grate di quel poco, che poi è diventato TANTO o  TUTTO. *La vita non sono le altre persone, la vita siamo noi*. Diventiamo osservatori silenziosi e cerchiamo di occupare il nostro posto mentre il *mondo va avanti da chi parla poco e fa moltissimo.* Molti potenti invece credono di godere urlando con la loro ricchezza e sistemandosi nei loro scranni, *ma non sanno che non saranno soddisfatti e completi, solo* l’amore è capace di dare completezza, di cambiarci completamente e profondamente.L’ amore fa saltare molto in alto!

*L’ UOMO È NATO IMPERFETTO.*

La imperfezione dell’uomo è nata con lui, è *l’essere umano che sente sempre che nel suo cuore vivere uno stato* incompleto. Tutte le cose se analizzate con attenzione sono imperfette: un record sportivo è imperfetto perché può essere sempre superato, l’arte, la musica sono imperfette, la ricerca è imperfetta in quanto non si finisce mai di scoprire nel *campo medico, tecnologico, scientifico e tecnico nuove possibilità*.  Questa imperfezione umana ci accompagna in ogni azione, raggiunta una meta se ne presenta subito un’altra. *Noi siamo insufficienti e se riusciamo a rendercene conto con le limitazioni* del mondo di oggi, riusciremo a capire che l’imperfezione ha un suo fascino e una solitaria bellezza. In fondo spesse volte nella giornata siamo anche fragili e soli, *abbiamo tutto ma non basta, sentiamo il limite che esiste per ciascuno di noi*, ma non siamo dei perdenti se sappiamo valorizzare ciò che abbiamo. La *imperfezione da fragilità può diventare saggezza se sappiamo esplorare bene l’amore che *abbiamo e che possiamo donare.*

*UNA VERITÀ È LA RELAZIONE.* 

È una verità fondamentale della natura umana: siamo esseri sociali e il nostro scopo *primario risiede nella costruzione di relazioni autentiche con chi ci circonda.* La felicità, in questa visione, non è un obiettivo individualistico *ma il frutto di legami profonde e significativi con gli altri.

L’uomo, per sua natura, *cerca il senso della propria esistenza attraverso il legame con gli altri. Queste relazioni, che possono essere familiari, amicali o comunitarie, non solo ci definiscono ma ci offrono anche l’opportunità di crescere e trovare appagamento. *La felicità, quindi, non è un semplice stato di benessere interiore, ma una condizione che emerge dal vivere in armonia con gli altri e dal partecipare attivamente alla vita delle persone accanto a noi.

Costruire relazioni così formulate richiede impegno, comprensione e amore incondizionato. È attraverso questi legami che impariamo la compassione, la pazienza e l’empatia, virtù che ci guidano verso una vita più ricca e significativa. La vera felicità nasce dalla capacità di donarsi agli altri, di *condividere gioie e dolori, di essere parte di qualcosa di più grande di noi stessi.* 

Questa visione ci invita a riflettere sulla qualità delle nostre relazioni e sull’importanza di coltivarle con cura. *Solo così possiamo sperare di trovare una felicità duratura e autentica, radicata *nel profondo rispetto e amore per chi ci sta accanto.* 

A cura di Paolo Gabellini – Foto ImagoEconomica 

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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