Libri di favole per bambini

DONNA CAPRICORNO.

La donna  Capricorno,  è gentile e vuole pochi fronzoli, non ama le banalità, è una persona molto concreta e affidabile. In amore, probabilmente è una partner leale e devota, che cerca stabilità e profondità nelle relazioni. I Capricorno tendono ad avere una visione pratica dell’amore, preferendo relazioni durature basate sulla fiducia e sul rispetto reciproco, più che su passioni temporanee. Nei confronti delle altre persone, la sua gentilezza e il comportamento piacevole  è capace di creare un’atmosfera armoniosa intorno a sé, persona che non passa indifferente. È molto rispettata, perché, pur essendo semplice e diretta, sa come far sentire gli altri a proprio agio. Non ama probabilmente le superficialità, quindi preferisce circondarsi di persone sincere e genuine, con cui possa costruire legami autentici.Ama la sincerità e non giudica qualità rara di questi tempi.

FAVOLA EDUCATIVA 4-5 ANNI

C’era una volta un bimbo di quattro anni di nome Pollo, che andava a scuola e adorava giocare con il suo migliore amico, Trullo. Ogni giorno, Pollo cercava Trullo nel cortile della scuola per fare insieme i loro giochi preferiti. Ma un giorno, Pollo notò che Trullo stava giocando con un altro bimbo, di nome Caco. Trullo sembrava divertirsi molto, e questo fece arrabbiare Pollo. “Perché Trullo gioca con Caco e non con me?” si domandava Pollo. Così, preso dalla gelosia, Pollo iniziò a beccare Trullo leggermente sul braccio, cercando di portarlo via da Caco. “Vieni a giocare con me, Trullo!” gridava Pollo. Ma Trullo, sorpreso e un po’ spaventato, rispose: “Pollo, non devi beccarmi! Io voglio giocare anche con Caco! Possiamo giocare tutti insieme, se vuoi.” Pollo non sapeva cosa fare. Era ancora arrabbiato, ma in fondo al suo cuore sentiva che forse Trullo aveva ragione. Proprio in quel momento, una fata di nome Giusta apparve davanti a loro in una nuvola di polvere dorata. Era la fata della giustizia e della pace tra i bambini. “Pollo, Trullo, Caco,” disse la fata con un sorriso dolce, “ogni bambino ha il diritto di giocare con chi vuole. Ma sapete qual è il segreto della vera felicità?” I tre bambini si guardarono curiosi. “Il segreto,” continuò la fata, “è condividere! Se giochiamo tutti insieme, ci divertiamo di più e nessuno si sente escluso.” Pollo ci pensò un attimo e poi si avvicinò a Trullo e Caco. “Mi dispiace per prima,” disse. “Posso giocare con voi?” Caco sorrise e annuì. “Certo, Pollo! Più siamo, meglio è!” Da quel giorno, Pollo, Trullo e Caco giocarono sempre insieme, inventando mille giochi nuovi e divertendosi come mai prima. E la fata Giusta, sorridendo felice, svanì nella luce del sole, sapendo che aveva riportato la pace.E vissero tutti felici e Contenti.

LA TERZA FAVOLA

Terza favola 4 anni. C’era una volta una bambina di nome Annalisa, che aveva 4 anni e frequentava l’asilo chiamato “Mon Parlare Male”. Nonostante avesse tante compagne di classe, Annalisa non voleva giocare con loro, perché si credeva più brava di tutte. La mamma, Rosa, le diceva sempre che anche le altre bambine erano brave, ma Annalisa continuava a ripetere che solo lei era la migliore e, spesso, faceva i capricci e diceva brutte parole. Un giorno, mentre Annalisa era nel cortile dell’asilo, apparve davanti a lei una bellissima fata di nome Amelia. Con un sorriso dolce e uno sguardo gentile, la fata chiamò Annalisa e le disse: “Annalisa, ogni bambina ha un dono speciale. Tu sei sicuramente molto brava in tante cose, ma sai? Anche le altre bambine lo sono. Quando ci aiutiamo e giochiamo insieme, i nostri talenti diventano ancora più grandi.” Annalisa ascoltava con attenzione, sorpresa dalle parole della fata. “Essere gentili e giocare con gli altri,” continuò la fata, “è (Terza favola 4 anni. C’era una volta una bambina di nome Annalisa, che aveva 4 anni e frequentava l’asilo chiamato “Mon Parlare Male”. Nonostante avesse tante compagne di classe, Annalisa non voleva giocare con loro, perché si credeva più brava di tutte. La mamma, Rosa, le diceva sempre che anche le altre bambine erano coraggiose, ma Annalisa continuava a ripetere che solo lei era la migliore e, spesso, faceva i capricci e diceva brutte parole. Un giorno, mentre Annalisa era nel cortile dell’asilo, apparve davanti a lei una bellissima fata di nome Amelia. Con un sorriso dolce e uno sguardo gentile, la fata chiamò Annalisa e le disse: “Annalisa, ogni bambina ha un dono speciale. Tu sei sicuramente molto brava in tante cose, ma sai? Anche le altre bambine lo sono. Quando ci aiutiamo e giochiamo insieme, i nostri talenti diventano ancora più grandi.” Annalisa ascoltava con attenzione, sorpresa dalle parole della fata. “Essere gentili e giocare con gli altri,” continuò la fata, “è)

FAVOLA EDUCATIVA 4 ANNI

La fata delle nubi Azzurra, con il suo mantello scintillante e le ali trasparenti, apparve davanti a Ciuffo una notte, mentre stava dormendo. Con dolcezza gli sussurrò:”Ciuffo, hai tanti bellissimi giocattoli, ma il vero divertimento non è possederli, bensì condividerli con gli altri. Cosa ne pensi di fare un piccolo esperimento?” Ciuffo, ancora assonnato, sbatté gli occhi e annuì, confuso ma curioso. Azzurra allora agitò la sua bacchetta, e i giocattoli di Ciuffo cominciarono a muoversi da soli. I soldatini, le macchinine e i pupazzi si misero in fila, pronti a partire verso una nuova avventura. Ma invece di andare da Ciuffo, si diressero verso Pilotas, il suo cugino. “Vedrai, caro Ciuffo, quanta gioia proverai a condividere i tuoi tesori,” disse Azzurra con un sorriso. Ciuffo, al risveglio, trovò il cugino felice che giocava con i suoi giocattoli. All’inizio si sentì un po’ strano, ma pian piano notò qualcosa di nuovo: la felicità di Pilotas lo faceva sentire bene. Così, invece di arrabbiarsi, si unì al cugino e scoprirono insieme quanto fosse più divertente giocare in due. Da quel giorno, Ciuffo imparò che la vera magia non stava solo nei giocattoli, ma nella condivisione e nel sorriso di chi gli stava accanto.

LA VITA VALE 

Il tema della vita delle persone che vale più di qualsiasi profitto è centrale in molti dibattiti etici, politici e sociali. Esso tocca questioni fondamentali come la giustizia sociale, il rispetto dei diritti umani e la responsabilità morale delle istituzioni e delle imprese.Quando il profitto diventa l’obiettivo primario, si corre il rischio di mettere in secondo piano la dignità e il benessere delle persone. In molti casi, la ricerca di guadagni a tutti i costi può portare a sfruttamento, disuguaglianze e a danni ambientali o sociali irreparabili. Le decisioni che antepongono il valore umano a quello economico possono invece contribuire a creare una società più giusta, equa e sostenibile, dove il benessere collettivo è il vero indicatore del progresso.Che ne pensi di questo bilancio tra etica e profitto?

L’AMORE SALVERA’ IL MONDO

Nel silenzio del cuore, una luce si accende, di là dove la notte sembra eterna, si stende. L’amore nasce, delicato e lieve, come un raggio di sole che bacia la neve.Non conosce confini, non ha un perché,scioglie paure, ci fa volare con sé.È un sorriso donato senza domandare,una mano tesa senza esitare.L’amore è la forza che tutto rinnova,che abbatte muri e li trasforma in prova.Sarà il soffio che un giorno risanerà,il cuore del mondo, e pace porterà.In ogni abbraccio, in ogni parola,l’amore fiorisce e la vita consola.E mentre la terra respira piano,l’amore ci salva, mano nella mano.L’amore salverà il mondo, ne sono certo,come un cielo stellato dopo un deserto.In ogni gesto, in ogni respiro,l’amore è la chiave del nostro respiro.

L’ EPILOGO VITA

L’epilogo della vita è senza dubbio un enigma profondo, spesso vissuto come una realtà ingiusta e crudele, soprattutto perché separa le persone dagli affetti più cari. È naturale vedere la morte come un avversario, qualcosa che interrompe i legami che ci sono più preziosi. Da una prospettiva umana, la sofferenza per la perdita e il senso di ingiustizia sembrano inevitabili. Tuttavia, molte filosofie e religioni cercano di offrire una consolazione, interpretando la fine della vita come una parte di un ciclo più grande, o come una porta verso una nuova realtà, un’esperienza che trascende il dolore e la separazione. In questo senso, ciò che appare come brutale può anche essere visto come parte di un mistero che non comprendiamo pienamente, ma che potrebbe avere un significato più profondo, specialmente se guardato dal punto di vista dell’amore e della continuità degli affetti. L’amore che abbiamo condiviso con chi se n’è andato resta vivo nei nostri cuori, e forse è proprio questo amore a rappresentare una sorta di eternità, una connessione che non si spezza del tutto. Per chi crede è luce infinita.

RIMANERE GIOVANI

CHI È IL GIOVANE? COLUI CHE PROVA STUPORE COME UN BAMBINO CHE CHIEDE: IL PERCHÉ E IL DOPO, COLUI CHE VIVE ADATTANDOSI AL GIOCO DELLA VITA, CHE RIMANE CURIOSO , CHE VUOLE SCOPRIRE LA BELLEZZA E L’ ARMONIA DELL’ UOMO DELLA NATURA E DELL’ INFINITO. LA NOSTRA ANIMA NON SI SAZIA SE NON CERCA E VALORIZZA IL DIVINO CHE È IN NOI: “L’ AMORE.” Rimane giovane anche se l’età avanza chi mantiene un cuore aperto, uno spirito curioso, e la capacità di meravigliarsi delle piccole cose della vita. È la mentalità, la voglia di imparare, di condividere e di vivere con passione che fanno restare giovani, indipendentemente dall’età anagrafica.

GENEROSITÀ

È bellissimo sentire gioia nel fare del bene, specialmente per le persone a cui si vuole bene. Questi momenti di generosità e amore lasciano un segno profondo, non solo in chi li riceve, ma anche in chi li dona.
Questi momenti  e d’amore lasciano un segno profondo perché creano legami che durano nel tempo. Non si tratta solo del gesto in sé, ma dell’energia positiva e del senso di connessione che ne derivano. Questi atti rafforzano i rapporti e arricchiscono l’anima, sia di chi riceve che di chi dona.
 A cura di Paolo Gabellini – Foto Imagoeconomica 

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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