CHIEDERE SCUSA.

Scusarsi e compiere una buona azione hanno un impatto positivo sia a livello emotivo che fisiologico. Quando chiediamo scusa, soprattutto sinceramente, alleviamo il senso di colpa o la tensione, creando uno spazio per il perdono, che può favorire il rilascio di dopamina e serotonina, neurotrasmettitori associati a sensazioni di benessere e appagamento. Compiere un’azione buona o altruistica ha effetti simili, poiché attiva i circuiti cerebrali legati alla ricompensa. Questo fenomeno è spesso chiamato “L’ AIUTANTE È ALTO”, ed è un esempio di come il comportamento morale o gentile possa migliorare il nostro umore e il nostro benessere generale. In pratica, scusarsi e compiere atti di gentilezza non solo riparano relazioni o errori, ma ci aiutano anche a sentirci meglio con noi stessi. Chiedere perdono è come cantare una bella canzone molto nota: “Perdono, perdono, perdono Io soffro più ancora di te Perdono, perdono, perdono Il male l’ho fatto più a me”.

MENO PENSIERI.

L’idea che i pensieri siano distinti dai fatti è molto interessante. Spesso, i pensieri riflettono interpretazioni soggettive, ipotesi o preoccupazioni che non corrispondono necessariamente alla nostra realtà. Se i pensieri avessero un controllo minore sulla mente, probabilmente saremmo più liberi da ansie e paure immotivate. Potremmo vivere il momento con maggiore chiarezza, agendo in modo più consapevole e meno ansiogeno. Questo concetto è molto vicino alla meditazione, una pratica che incoraggia a osservare i pensieri senza identificarci con essi, lasciandoli andare come nuvole nel cielo e volare liberamente. Ridurre il controllo dei pensieri potrebbe portare a una maggiore serenità, meno stress e apertura mentale.

BIANCO COME NEVE.

“Vorrei diventare bianco e soffice come la neve” evoca in me un desiderio di purezza, leggerezza e pace interiore. La neve, con la sua calma e il suo candore, può rappresentare un’aspirazione a uno stato di tranquillità e semplicità, forse di rinnovamento. È un tema che richiama anche un senso di distacco dai pesi della vita quotidiana, per tornare a una condizione di serenità, come se volessimo lasciarci tutto alle spalle per essere liberi e in pace con noi stessi.

LA CRUDELTÀ

La crudeltà umana ha portato a una situazione di crisi globale, con conflitti e guerre che sembrano non avere fine. L’innocenza viene calpestata, come nei casi tragici dei bambini uccisi per vendetta e cattiveria. Sembra che i potenti vogliano privare le persone della loro libertà e giustizia, mantenendo il controllo attraverso la paura e l’oppressione. Questi eventi ci pongono di fronte a una domanda dolorosa: come possiamo invertire questo corso e ritrovare la nostra umanità? La speranza risiede in un cambiamento collettivo che rimetta al centro i valori dell’amore, del rispetto e della comprensione reciproca.

NO AL GIUDIZIO

Credo che ci siano almeno tre buone ragioni per non giudicare gli altri. In primo luogo, perché è impossibile per chiunque conoscere le vere intenzioni di un’altra persona, non conoscendola che alla superficie e le apparenze  possono ingannare. In secondo luogo, perché siamo tutti vulnerabili e un giorno potremmo trovarci nella stessa situazione. In terzo luogo, perché quando giudichiamo, esprimiamo una condanna. E l’altra persona potrebbe essere un innocente che non ha avuto il diritto di difendersi davanti a noi. Un grande male che deriva dal giudizio è la calunnia, perché chi ci ascolta può diffondere l’informazione ai quattro venti, generando diffamazione. Non dobbiamo nascondere gli errori o essere complici del male, ma per aiutare qualcuno a cambiare atteggiamento dobbiamo essere più buoni ed attenti.

CAPIRE GLI ALTRI

Capire gli altri in profondità è un processo che richiede empatia, ascolto attento e apertura mentale. Quando parliamo con qualcuno, cerchiamo di ascoltare veramente, senza interrompere o pensare alla nostra risposta mentre l’altro sta parlando. Facciamo domande aperte aiuta anche a far sentire l’altra persona compresa. Proviamo a metterci nei panni dell’altra persona. Come potrebbe sentirsi? Quali emozioni sta provando? Cerchiamo di vedere il mondo attraverso i loro occhi può aiutarci a capirli meglio. Ognuno ha una storia personale che ha formato le sue opinioni e comportamenti. Evitiamo di giudicare, permette di comprendere meglio le motivazioni altrui e di stabilire un legame più profondo. Cerchiamo di scoprire qualcosa sul passato di una persona, i suoi valori e le sue esperienze, può darci una visione più chiara del perché agisce in un certo modo. Non abbiamo paura di condividere anche qualcosa di nostro. Spesso, quando apriamo noi stessi, gli altri si sentono più a loro agio nell’aprirsi a loro volta. Osserviamo il linguaggio del corpo, le espressioni facciali e il tono della voce. Spesso le persone comunicano molto più di quanto dicano con le parole. Cerchiamo di capire gli altri è un percorso continuo, fatto di curiosità sincera e desiderio di condivisione.

A cura di Paolo Gabellini – Foto Imagoeconomica

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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