SONO VIVO.
Che cos’è la vita? La vita è un travaglio come un parto: dobbiamo fare i conti su come respirare per continuare a vivere. Il respiro che prima era trattenuto nel grembo della nostra mamma, ora si libera, si fa urlo e chi assiste sente l’applauso per una nuova vita e un cuore che batte ritmico poi arrivano anche i dolci, siamo nati e diventa preziosa emozione e grande festa.! È una gioia che le parole non sanno esprimere. Stiamo imparando lentamente l’arte di vivere e perciò dobbiamo cominciare a resistere o meglio a riesistere, in altro modo, in una diversa realtà da conquistare superando ostacoli, limiti e imposizioni non sempre accolte impariamo a nascere e camminare verso il nostro futuro.

GUARIRE.
Che cosa devo chiedere alla poca cultura che possiedo, di rendermi attuale, di guarire dalla malattia cancerogena che mi colpisce, e colpisce tutti, di essere felici. Devo guarire dal correre e dalla mia fuga continua dal presente e dalla realtà che non capisco compiutamente, perché ho fretta, non so aspettare preso da ansia e impazienza. Devo diventare consapevole di essere presente al presente, che diventa arte di maturare per nutrire altre persone. Devo fare qualcosa di migliore che lamentarmi. Questo si può fare!
Il mio destino è la strada che scelgo tra il fare e il lasciarmi fare dalla vita.

SONO MORTALE.
Sono mortale per cui essere tale è dovere nascere, non solo dovere morire. Dovrò accettarmi di esistere e Riesistere. Io non ricordo di essere nato, l’amore mi ha chiamato senza chiedermelo e ho obbedito a questa legge e so che un giorno sarò richiamato, a mia insaputa, a ritornare alla non vita dove ero in attesa. Ma ora vivo e la paura di morire vive dentro di me , non sapendo quando sarà. Non penso al mio divenire che è sete del Divino, perché mi fa scegliere e non posso fuggire al dolore, alle malattie, alle prove e alla poca felicità che riesco a conquistarmi. Ogni mattina rinasco e mi chiedo: “cosa fare della mia libertà consapevole?”. Devo vivere scegliendo e non lasciandomi scegliere dagli altri in ciò che piace a loro, e alla porta finale sarò con gli affetti di sempre, ma SOLO passando dal buio alla luce della Verità. Sicuro rinascerò ancora, non come prima con un primo respiro ed un ultimo respiro, ma senza dolore e fatica mi inchinerò al Sacro e alla Verità che si aprirà svelata ai miei occhi già spenti.

A cura di Paolo Gabellini – Foto Imagoeconomica

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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