Che cosa spinge tanti giovani a commettere atti spietati? Temo che oggi la questione si sia aggravata anche a causa di un’immigrazione sconsiderata e dallo svilimento dei legami familiari.
Questi soggetti sono insoddisfatti e risentiti, per questo scelgono di dare uno sbocco violento al loro malessere. In una società oramai orientata verso l’eccesso dei consumi di massa, l’assunzione di un’identità criminale assume un significato del tutto nuovo. Essere delinquenti risponde al bisogno di uscire dall’anonimato della vita quotidiana, di sfogare le proprie frustrazioni e di assumere una propria identità, con il risultato di alimentare l’insicurezza collettiva. Furti, rapine e lesioni personali sono i reati contestati a un gruppo di giovani senza fissa dimora arrestati dalla Squadra mobile di Forlì.
I nove indagati, tre dei quali già dietro le sbarre per altri reati, sono stati raggiunti da un decreto di custodia cautelare in carcere, mentre il decimo si è reso irreperibile. I criminali operavano principalmente in zona stazione, centro storico e nei centri commerciali della città. Agli indagati sono stati contestati reati commessi nell’ultimo anno caratterizzati da violenza, minaccia e uso di armi. Si tratta, per la maggior parte, di rapine commesse ai danni di vittime che sono state colte di sorpresa in strada e anche all’interno delle proprie abitazioni. Tra i vari episodi, gli investigatori hanno ricostruito una rapina con coltello ai danni di un viaggiatore, messa a segno nella zona della stazione ferroviaria, e quella con pestaggio subita da un minorenne, avvenuta in un centro commerciale. Gli indagati, tutti all’incirca ventenni e senza lavoro, sono stati già denunciati perché occupanti abusivamente d’immobili pubblici o privati in disuso, abbandonati o diroccati. Sono state anche fatte diverse perquisizioni all’interno dei luoghi, dove gli indagati dimoravano.
La Squadra mobile di Brescia ha eseguito sei misure cautelari in carcere e una agli arresti domiciliari, nei confronti di sette giovani accusati di tentato omicidio, rapina, lesioni e minacce aggravate, rissa, violenza privata e danneggiamento. In parallelo sono state eseguite perquisizioni nei confronti di persone indagate in stato di libertà. I crimini sono stati commessi nella zona della stazione ferroviaria, nel centro storico e all’esterno di alcuni locali. In un episodio gli arrestati hanno ridotto una persona in fin di vita colpendola con una coltellata, una bottigliata in testa per poi stordirla con un taser. Altre volte, durante alcune aggressioni sono state utilizzate mazze da baseball, bastoni, spray urticanti e cocci di bottiglia. In due circostanze gli indagati hanno fatto scoppiare una rissa nel centro storico in cui le fazioni opposte si sono fronteggiate utilizzando gli arredi dei locali e dei negozi del posto. Spesso, durante le violenze, le vittime sono state rapinate e in alcuni casi hanno riportato lesioni molto gravi. Nel corso delle perquisizioni sono state sequestrate diverse armi giocattolo.
Il vice Direttore Ugo Vandelli – Foto Redazione