Rimini, 5 gennaio 2025
Il Resto del Carlino, ci informa che alla data di oggi sono stati già raccolti 30.000 euro, finalizzati a sostenere le spese legali per la difesa del luogotenente dei Carabinieri, indagato dalla magistratura in quanto nell’adempimento del suo “dovere” ha fatto abuso di legittima difesa.
Per la cronaca ricordiamo il fatto:
Muhammad Sitta, prima di aggradire e ferire con il suo coltello ben quattro persone, durante la festa del capodanno, sembra avesse fatto visita alla Moschea sita a Rimini, per poi tornare a Villa Verucchio per compiere il suo “gesto delittuoso”, dove nell’ultimo scontro con i Carabinieri ha perso la vita. Sembra inoltre che sia stato visto da alcune persone che lo hanno descritto quale “persona disperata e con lo sguardo perso nel vuoto“, fatto emerso dopo e non preventivamente segnalato alle Forze dell’Ordine!
Aly Harhash, esponente della Comunità egiziana di Milano, afferma di essere in contatto con parenti e amici di Muhammad e sottolinea: “Nessuno ha fatto nulla per aiutarlo a curarsi. Erano mesi che dava segni di squilibrio mentale. Non era più in sé, eppure è stato lasciato solo. Il carabiniere è stato costretto a fare ciò che ha fatto per salvare la sua vita e quella di tante altre persone. Ma Muhammad non era un terrorista. Non beveva e non si drogava. Era una persona malata. Gli amici hanno cercato di aiutarlo, lo hanno accompagnato in ospedale, ma da quel che sappiamo non ha mai seguito le cure che gli erano state prescritte. In Italia non era riuscito a trovare un lavoro stabile. Voleva tornare a tutti i costi in Egitto, ma temeva di non farcela perché non aveva i soldi. Si era autoconvinto che se avesse combinato qualche guaio, un reato di qualche tipo, le forze dell’ordine lo avrebbero rispedito in Egitto gratuitamente. È un pensiero assurdo, lo so, ma non dimentichiamo che parliamo di un ragazzo con problemi mentali. Addirittura ha chiesto ad un amico dei soldi per andare a comprare della benzina da mettere in una bottiglia d’acqua: con quella avrebbe voluto dar fuoco a qualcosa nella speranza di essere arrestato“.
Il fatto si è ovviamente trasformato in una “bagarre” politica!
Non a caso, Gioenzo Renzi, Consigliere comunale di Fratelli d’Italia a Rimini ha dichiarato: “È stato fatto il necessario per evitare quanto avvenuto il 31 dicembre? Le cooperative di accoglienza immigrati compiono gli adeguati controlli e adempiono a quanto previsto dai bandi?
L’ex Consigliere del PD, Simone Bertozzi afferma: “Dispiace come il caso di Villa Verucchio si sia trasformato nel solito teatrino ideologico benché questo non sposti di una virgola la stima e la fiducia che ogni cittadino deve nei confronti dei corpi di polizia“.
Il Parlamentare della Lega, Jacopo Morrone, oltre ad aver sollecitato un’accelerazione sul “Ddl Sicurezza”, ha evidenziato: “Non è ammissibile che si giustifichi l’accoltellamento di quattro persone come un gesto eclatante finalizzato al rimpatrio. Non si sa se Sitta volesse effettivamente tornare in Egitto. Ma se lo avesse voluto crediamo che non avrebbe avuto grosse difficoltà ad ottenerlo“.
Unico fatto certo è che nel registro degli indagati c’è il nome di Luciano Masini, Comandante della stazione dei carabinieri di Villa Verucchio, che è intervenuto per tutelare la sicurezza dei cittadini e, minacciato, ha prima sparato alcuni colpi a vuoto per poi colpire l’egiziano per difendersi da un suo fendente.
Le parole di Aly Harhashr restano tali, solo parole e la sua “Comunità” cosa ha fatto per tutelarlo visto che era così ben informata sulle sue condizioni psico-fisiche? 
Non dimentichiamo inoltre che fa parte di uno Stato, l’Egitto, che non ha esitato ad assassinare il nostro Giulio Regeni!
Restiamo uniti nella raccolta fondi per tutelare Luciano Masini e proponiamolo insistentemente per una medaglia al valore!
A cura di Pier Luigi Cignoli – Foto ImagoEconomica 
(fonte: Il Resto del Carlino)
Editorialista Pier Luigi Cignoli

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