LE INTERVISTE ESCLUSIVE DEL COSTA – Il Sogno e la Parola
Speciale Epifania
Carlo Costantini intervista la Befana
Benvenuti nella nostra rubrica “Interviste Impossibili”, dove il confine tra realtà e fantasia si dissolve in un turbinio di parole e immagini create dal genio onirico di Carlo Costantini. In questo spazio incantato, ogni settimana vi condurremo in viaggi straordinari, dove incontreremo icone del passato e del presente, dando voce a pensieri e storie che mai avremmo potuto ascoltare nella realtà.
Cav. Carlo Costantini: Bene, eccoci qui, nella penombra di una cantina umida, con una bottiglia di grappa che fa capolino sul tavolo. La Befana è con noi. Un personaggio intriso di storia e tradizione, che da secoli vola sulle scope, ma che, oggi, si trova a fronteggiare un mondo che cambia a velocità vertiginosa. Befana, come ti senti in questo frangente?
Befana: (sorseggiando un bicchiere di sangiovese) Ah, caro mio! Se avessi saputo che il mondo sarebbe diventato così complicato, forse avrei continuato a fare la calzolaia nel mio paesino, invece di mettermi a volare tra i tetti. Ma, sinceramente, mi piace ancora un po’ di confusione. La vita è un gran bel guazzabuglio, e i bambini… beh, i bambini sono i custodi della meraviglia.
Cav. Carlo Costantini: Parliamo di questi bambini. Negli anni, la tua figura ha subito molte trasformazioni. Prima eri una vecchia strega temuta, ora sei quasi una nonna affettuosa. Cosa ne pensi di questo cambiamento?
Befana: Oh, non farmi parlare. Siamo passati dal terrore all’affetto, dal carbone alla caramella. I genitori oggi si preoccupano di essere “inclusivi” e “positivi”. Ma io, alla fine, ho sempre messo un po’ di carbone per insegnare la lezione. Non puoi sempre avere tutto, caro. A volte, è il carbone che ti ricorda di essere buono, non il cioccolato.
Cav. Carlo Costantini: E i cambiamenti sociali? L’idea di comunità è mutata. Oggi i bambini crescono in famiglie diverse, con genitori single, coppie omosessuali. Come vedi il tuo ruolo in questo nuovo contesto?
Befana: Ah, il mondo è un gran bazar! La mia scopa ha visto di tutto: famiglie allargate, famiglie ricomposte, famiglie che non si capiscono nemmeno. Ma ciò che conta è l’amore, non la forma che assume. La magia non sta nella tradizione, ma nel legame che si crea. E io sono qui per ricordare ai bambini che l’amore non ha un solo volto.
Cav. Carlo Costantini: E sul piano politico? Le tue origini sono legate a tradizioni popolari, a lotte contro le ingiustizie. Come ti relazioni con un mondo che sembra sempre più distante dal tuo spirito ribelle?
Befana: Oh, i politici! Un tempo, i bambini sognavano di diventare come me: viaggiatori, liberi pensatori. Oggi, invece, vedo che molti di loro vogliono diventare influencer. La ribellione è diventata una questione di like e follower. Ma io continuo a lottare per i diritti dei bambini, per la loro fantasia, per il loro diritto a sognare. E quando vedo un bambino che scrive una lettera, beh, mi sento ancora una volta la regina della notte.
Cav. Carlo Costantini: E la pedagogia? Cosa ne pensi del metodo educativo attuale? Sembra che i bambini siano sempre più stressati, bombardati da aspettative…
Befana: Ah, la pedagogia! Un tempo, i bambini imparavano giocando, con la terra tra le mani e le stelle negli occhi. Oggi, invece, sembrano dover essere mini adulti. Ma io continuo a credere nel potere del gioco. Insegno ai bambini che l’apprendimento non deve essere una corsa, ma un viaggio. E chi ha detto che non si può imparare anche a volare su una scopa?
Cav. Carlo Costantini: Ultima domanda, Befana. Ti senti ancora rilevante in un mondo che corre così veloce?
Befana: Oh, caro, la mia scopa è sempre pronta a decollare. Rilevante? Certo! Perché i bambini hanno bisogno di sogni, di storie, di chi li ascolta, ma anche di renderli liberi nel cammino della felicità . Io sono qui per ricordare loro che la magia esiste, che i desideri possono avverarsi e che, alla fine, la vita è un’avventura. E se posso portare un po’ di carbone in questo mondo un po’ troppo zuccheroso, beh, non mi tirerò indietro!
Cav. Carlo Costantini: ti ringrazio, Befana, per aver accettato questa intervista. Ricordo ancora con profonda nostalgia la calza rossa che ogni anno trovavo in salotto, appesa al camino, accanto all’albero di Natale. L’anima bambina che alberga in me, continuerà a credere in te.
Befana: Grazie a te caro Carletto, anche se per te il tempo della calza è finito, ti prometto che il prossimo anno ti porterò qualcosa che ricorderai per sempre.
A cura di Marco Benazzi editorialista – Foto Imagoeconomica