Il 26 gennaio 2024 rimarrà una data importante. Bologna diventa città trenta. Questo modello di vita è un’innovazione nella gestione del territorio che cerca di avvicinarsi alle esigenze delle persone che la vivono. Da una velocità limitata a uno spazio più ampio garantito a chi vive i centri urbani nella loro quotidianità sociale. Un passo innovativo contrastato da un’opposizione ideologica che rispecchia le politiche attuali.

Città trenta mettono al centro il cittadino, la sua salute e l’obiettivo incontestabile di azzerare i morti che avvengono ogni giorno sulla strada. L’idea non è frutto di una visione utopistica di un’amministrazione scellerata. Nel caso di Bologna, è un’iniziativa che parte “dal basso” e che nasce proprio da chi la città la vive e la vuole vivere nel futuro. Dai grandi carri di ferro a combustione fino ai mastodontici SUV, le autovetture hanno mangiato spazi e reso il movimento sempre più veloce, facendo diventare le strade elemento di separazione, delle “barriere artificiali” e non più di unione.


Il progetto città trenta si propone di fermare e ribaltare questo fenomeno. Meno macchine private significano meno utilizzo di combustibile. La città trenta pone un problema per i sistemi basati sul petrolio e per chi ne trae profitto. Andare verso la riduzione generalizzata dell’utilizzo della macchina, simbolo e immagine della cultura petrolifera, significa perdere montagne di dollari di profitto e questo comporta una minaccia per chi ne beneficia.

Quello che appare impensabile oggi, sarà la normalità tra pochi anni. Il progetto città trenta, infatti, nasce dopo uno studio comunicativo molto ampio perché ritenuto “fondamentale e caratteristico dell’adozione di questa misura” dai responsabili del capoluogo emiliano, ma soprattutto dalle persone che fin dall’inizio hanno spinto questa proposta. Le strade devono tornare a essere prerogativa delle persone e non dei veicoli, con modifiche dello spazio vissuto dalle persone a favore di strade più ampie, perdonabili, silenziose, verdi e sicure. Nelle prime otto settimane di città trenta è stato registrato un calo del 16,6% degli incidenti totali; 14,9% degli incidenti con feriti; 19,4% delle persone ferite; 18,4% degli incidenti senza feriti. Il calo dei pedoni coinvolti in incidenti è del 5,8%.

La società odierna ha insegnato alle persone che la realtà è una e le regole sono quelle del libero mercato. Bologna sta provando a stravolgere le regole mostrandoci che una scelta è sempre possibile.

Il vice Direttore Ugo Vandelli – Foto Redazione

Il Vice Direttore Ugo Vandelli

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