GLAUCO MAURI ATTORE REGISTA

Glauco Mauri: Un maestro del teatro che vive nel nostro cuore

La notizia della scomparsa di Glauco Mauri, avvenuta ieri mattina, ha colpito il mondo del teatro come un fulmine a ciel sereno. Con la sua dipartita, ci lasciamo alle spalle non solo un grande attore, ma un vero e proprio colosso della scena italiana, la cui lunga carriera ha segnato generazioni di spettatori e artisti.

Nato in un’epoca in cui il teatro si trovava in un processo di incessante rinnovamento, Mauri ha saputo coniugare tradizione e innovazione, diventando un punto di riferimento per il panorama teatrale nazionale. La sua voce profonda e la sua presenza scenica magnetica lo hanno reso un interprete di grande carisma, capace di dare vita a personaggi intrisi di complessità e sfumature.

Uno dei luoghi che maggiormente ha segnato la storia di Mauri è il Teatro Alessandro Bonci di Cesena, dove ha realizzato alcuni dei suoi allestimenti più celebri e apprezzati. In questo spazio, che è divenuto una vera e propria fucina di idee e creatività, Mauri ha potuto esprimere la sua visione artistica e l’amore per il palcoscenico. Ogni sua messa in scena era un viaggio emotivo, un’esperienza che superava la mera osservazione e coinvolgeva il pubblico in un abbraccio di meraviglia e riflessione.

I suoi allestimenti al Bonci, caratterizzati da una straordinaria attenzione ai dettagli e un’interpretazione vivida e originale dei testi, hanno saputo catturare l’essenza delle opere, rendendole attuali e vicine agli spettatori. La sua passione nel lavorare con i giovani attori, e con il suo attore feticcio e amico fraterno Roberto Sturno legati da un lungo sodalizio artistico durato per oltre quarant’anni, e nell’incoraggiare nuove voci nel teatro ha fatto sì che Cesena diventasse un importante centro di allestimenti e formazione artistica. Mauri non era solo un attore, ma un maestro, un mentore che ha saputo ispirare e guidare tanti a intraprendere la strada del palcoscenico.

Non si può parlare di Glauco Mauri senza menzionare le sue interpretazioni memorabili, dalla tragedia classica alla drammaturgia contemporanea. Ogni performance era un atto di dedizione e amore per l’arte, capace di toccare le corde più profonde dell’anima umana. La sua interpretazione di classici shakespeariani come “Re Lear”, “Tito Andronico”, “Riccardo III”, “Macbeth” èrimasta nel cuore di chi ha avuto il privilegio di assistervi. Mauri non si limitava a recitare; viveva i personaggi, incendiando il palcoscenico con la sua intensità e il suo talento.

Al Bonci ho avuto il privilegio di assistere a spettacoli estremamente coinvolgenti, da “Edipo Re – Edipo a Colono” del 1996, fino a “Una pura formalità” del 2015, passando per “La Tempesta” (1997), “Enrico IV” e “Il Rinoceronte” (1998), Re Lear (1999) mentre la sua prima volta a Cesena è datata gennaio 1959 con “Le allegre comari di Windsor” con la direzione artistica di Gino Cervi.

La scomparsa di Glauco Mauri lascia un vuoto incolmabile nel panorama teatrale italiano. La sua eredità, però, vive attraverso le opere che ha interpretato, i tanti progetti che ha realizzato e, soprattutto, nel cuore di coloro che hanno avuto il privilegio di conoscerlo e di assistere alla sua arte. Il teatro perde un suo gigante, ma la sua voce continuerà a risuonare nei corridoi dei teatri e nelle menti di tutti noi.

In un momento di grande tristezza, rendiamo omaggio a quest’icona della scena, celebrandone la vita e il contributo indimenticabile che ha dato al mondo del teatro. Glauco Mauri resterà per sempre un faro di luce per il nostro amato palcoscenico, un’ispirazione che continuerà a guidare le nuove generazioni.

GLAUCO MAURI ATTORE REGISTA
LIVIA POMODORO PRESIDENTE ACCADEMIA DI BRERA

A cura di Marco Benazzi editorialista – Foto ImagoEconomica 

Editorialista Marco Benazzi

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