Alain Delon aveva 88 anni. “Alain Fabien, Anouchka, Anthony, oltre che il suo fedele cane Loubo, hanno l’immenso dispiacere di annunciare la dipartita di loro padre”: così i figli hanno comunicato la notizia al mondo.
Il celebre attore, è stato è stato riportato alle cronache internazionali, “si è spento serenamente nella sua casa di Douchy, con accanto i suoi figli e i suoi familiari“.
Delon era nato a Sceaux (Seine) l’8 novembre 1935, all’età di 17 anni, si era arruolato nella marina militare francese e nel 1953 viene destinato al corpo di spedizione nel Sud-est asiatico che partecipava alla guerra d’Indocina. Congedato dopo tre anni, inizia a frequentare la romantica Parigi, l’ambiente degli intellettuali e il mondo dello spettacolo recitando per puro caso in teatro, finché la sua singolare bellezza e il suo carisma nell’affrontare ruoli modesti vennero notate da alcuni produttori cinematografici.
Si impone sulla scena internazionale dello spettacolo a partire dagli anni sessanta grazie alla scuola del regista italiano Luchino Visconti, che aveva saputo caratterizzare il carattere ambiguo del suo aspetto affascinante nei capolavori “Rocco e i suoi fratelli” e “Il Gattopardo“. Alternando nel corso di tutta la sua carriera il cinema d’autore – a partire da “L’eclisse” di Michelangelo Antonioni dove affiancò Monica Vitti – a quello commerciale.
Delon in Francia è stato diretto da registi del calibor di René Clement, Jean-Pierre Melville e Jacques Deray che lo hanno reso anche l’interprete iconico dell’antieroe noir di molti polizieschi. In anni più recenti si dedica ancora al cinema francese come protagonista in “Nouvelle vague” (1990) di Jean-Luc Godard. Partecipa a “Il ritorno di Casanova” (1992) di Edouard Niermans e in seguito recita in due polizieschi con Deray, “Un crime” (1993) e “L’orso di peluche” (1994), per poi interpetare anche sè stesso nell’ironica sarabanda sugli attori francesi diretta da Bertrand Blier, “Les acteurs” (2000). Poi le presenze cinematografiche iniziano a diradarsi, per lasciare spazio essenzialmente alla recitazione televisiva.
Oltre ai numerosi successi legati alla vita professionale per Delon si sono legati in maniera inscindibile anche i clamori di quella privata, considerando una lunga e tormentata storia d’amore con l’attrice Romy Schneider, oltre all’attivismo politico e imprenditoriale, che ha avuto pure un seguito di natura giudiziaria. Senza dimenticare il suo coinvolgimento in vari scandali “rosa“. Tornato sulle prime pagine dei giornali nell’estate del 2023, quando i suoi tre figli presentano una denuncia contro la compagna, Hiromi Rollin, accusandola di “circonvenzione di incapace” e di approfittarsi della sua debolezza. Gli stessi figli hanno poi intrapreso una guerra fratricida sui media e nei tribunali, riguardo allo stato di salute dell’attore, che soffriva di un linfoma e che ha avuto un ictus nel 2019.
Alain Delon ha ottenuto diversi riconoscimenti. Nel 1995 al Festival di Berlino, arriva un primo grande riconoscimento al suo talento: l’Orso d’oro alla carriera, mentre solo nel 2019 il Festival di Cannes gli ha conferito la Palma d’oro alla carriera. E nel frattempo, nel 2012, gli era stato assegnato il Pardo alla carriera al Festival di Locarno.
Se ne va un’icona del cinema Internazionale, anche i più grandi non sono immortali, ma ci lasciano a livello universale una specie di testamento congiunto.
Il Direttore editoriale Carlo Costantini – Foto Getty Image