La nube vulcanica, sospinta dal vento, si è ieri trasformata in cenere che è ‘piovuta’ su Catania e provincia, con persone scese in strada con gli ombrelli o cappellini per proteggersi. Ma non si è potuto proteggere l’aeroporto di Catania che, dopo la chiusura di due spazi aerei, ha disposto la sospensione dei voli in partenza e in arrivo. Uno stop che ha creato un caos nei voli con cancellazione e dirottamenti, soprattutto su Palermo e Trapani,  mettendo sotto stress lo scalo e creando forti disagia chi aveva già prenotato per oggi.

Nello scalo Vincenzo Bellini affollate gli spazi per attesa e lunghe code ai banconi dei check-in alla ricerca di assistenza e di riprotezione. La Sac, società che gestisce l’aeroporto di Catania, appena la fase parossistica si è conclusa ha attivato “le operazioni di bonifica per l’agibilità delle infrastrutture di volo” e degli “aerei contaminati”. 

Lo scalo è tornato operativo alle 18 di ieri, ma solo per i voli in partenza. Poi dalle 20 spazio anche agli arrivi, ma con una restrizione di quattro movimenti ogni ora, mentre dalle 22 è tornata l’operatività al completo. I disagi per i passeggeri sono stati notevoli anche se legati a ‘cause naturali’. ItaliaRimborso ricorda che, “nonostante il vettore aereo non sia responsabile del disservizio, e per questo motivo non spetta la compensazione pecuniaria ai passeggeri”, è però previsto quelle “delle spese extra sostenute dal viaggiatore per raggiungere la meta prefissata, qualora la stessa compagnia non abbia provveduto ad assisterlo”.

A cura di Claudio Piselli – Foto Franco Buttaro

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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