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Bruxelles, 24 luglio 2024
Da quanto emerge da “Reuters” nell’articolo di F. Piscioneri, tradotto da A. Rosales, – gli Stati Membri dell’UE nei prossimi giorni vaglieranno le opzioni finalizzate ad estendere il rinnovo delle sanzioni contro gli asset russi affinché il G7 possa onorare il prestito promesso all’Ucraina, secondo quanto i Leader del Gruppo delle 7 più grandi democrazie e la Ue  concordarono a giugno al fine di utilizzare gli interessi sugli asset congelati della Banca Centrale russa per sostenere un prestito di 50 miliardi di dollari a Kiev e aiutarla così a difendersi dall’invasione russa.
Si parla indicativamente di 300 miliardi di dollari di asset detenuti in Istituzioni finanziarie Ue, e per la maggior parte in Belgio.
Ricordiamo che il regime di sanzioni contro la Russia deve essere rinnovato ogni sei mesi con l’approvazione unanime da parte di tutti i 27 Paesi Ue e che alcuni Stati che hanno presenziato il G7, come gli USA temono che possa arrivare un momento in cui non si raggiunga l’unanimità, mettendo pertanto a rischio l’intero prestito, fatto riferito da alcuni diplomatici Ue. Inoltre il Primo Ministro ungherese Viktor Orban, avendo legami particolari con la Federazione Russa ha spesso ostacolato l’imposizione di nuove restrizioni e/o sanzioni finalizzate al sostegno finanziario dell’Ucraina. Per questo appare evidente che gli Ambasciatori Ue metteranno nuovamente in discussione 2 opzioni per mitigare queste preoccupazioni:
La prima riguarderebbe l’estensione “a tempo indeterminato” del regime di sanzioni che ha immobilizzato gli asset della banca centrale russa. (Il documento prevede che il Consiglio riesamini il regime a intervalli regolari (ad esempio, dodici mesi), sulla base di chiari criteri predefiniti (ad esempio, la fine della guerra di aggressione e le garanzie di non ripetizione, il pagamento di un risarcimento da parte della Russia).
La seconda prevederebbe invece di estendere il periodo di rinnovo fino a tre anni.
Non dobbiamo mai dimenticare che in entrambi i casi necessita l’unanimità degli Stati Ue e che queste estensioni sarebbero applicabili solo ed unicamente agli asset della Banca Centrale russa.
Pertanto si evidenzia che tali due opzioni mirano a “migliorare la certezza giuridica e la prevedibilità per i partner del G7 per quanto riguarda i flussi di entrate straordinarie che saranno messi a disposizione dell’Ucraina per servire e rimborsare ulteriori prestiti bilaterali da parte dell’Ue e dei partner del G7“.
Quello che più preoccupa a questo punto è il fatto che ancora si parli di interventi finanziari e non di PACE!
A cura Pier Luigi Cignoli – Foto Imagoeconomica
Editorialista Pier Luigi Cignoli

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