*IL GIOIRE È BREVE.*
Noi non avremmo un sentimento così doloroso dell’ imperfetto e dell’assurdo, se non custodiamo radicato nel nostro profondo l’idea della perfezione. Ogni nostro atto d’amore , ogni nostra felicità, è di non essere perfetto, di non essere assoluto. Ogni atto del GIOIRE è breve, mentre l’atto del desiderare è lungo. E in ogni DESIDERARE si trovano altri desideri, altri slanci e attese: spinti SEMPRE PIÙ LONTANI E AVANTI.
Ed è in queste profondità che noi dovremmo cominciare ad entrare! In ogni nostro momento del vivere c’è un po’ di finito e di infinito: il finito è ciò che noi crediamo di sentire; l’infinito ciò che è all’interno della nostra anima e che sentiamo senza sentirlo, Vogliamo senza saperlo, pensiamo senza pensarlo! Esiste un legame tra la perfezione assoluta e l’ esistenza. Nasce il mistero. Tutto diventa assurdo se non ammettiamo questo mistero, la necessità esistenziale del tendere alla suprema perfezione. Assurdo perché noi nasciamo già imperfetti, comme potremmo diventare perfetti, è il mistero dei misteri oltre al quale non si può andare con le nostre conoscenze. Questo è in tutti noi e respira nel nostro cuore.
A cura di Paolo Gabellini – Foto ImagoEconomica