Fra gli obiettivi sul territorio russo che Kiev potrà colpire con le armi Nato ci sono città come Belgorod, che Putin sta cercando di proteggere con la nuova offensiva su Kharkiv, ma anche i radar di Krasnodar e i nuovi hangar di Marinovka. Inoltre il nodo militare di Rostov, che un anno fa Prigozhin provò a conquistare col suo Gruppo Wagner, le basi di Voronetsk, dov’è ammassato fin dal 2021 il grosso degli invasori. Nel mirino (scrive Ansa) anche le piste aeree, i depositi di carburante, le caserme di Millerovo, Brjansk, Sudzha, Novye Yurkovichi, Troebortnoe. Washington è tuttavia preoccupata per il rischio di errori: l’Ucraina nei giorni scorsi ha mirato su due radar russi del programma di deterrenza nucleare. C’è inoltre timore per i civili, dato che la città di Belgorod ha quasi mezzo milione d’abitanti. Voronetsk e Rostov sono ancora più popolose, con più d’un milione. Al momento – e sulla carta – le armi più potenti che l’Ucraina può usare restano i missili da crociera a lungo raggio Storm Shadow britannici e la loro versione francese denominata Scalp.

A cura di Stefano Severini – Foto ImagoEconomica 

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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