Il Tribunale di Ivrea giovedì 30 maggio 2024 ha pronunciato la sentenza di condanna a 5 anni a Marcellini Franco Iachi Bonvin, il tabaccaio di Pavone Canavese (TO), che il 7 giugno 2019, per legittima difesa personale e della sua proprietà, ha sparato contro, non uno ma tre ladri, che tentavano di rapinare il suo negozio. Purtroppo uno dei ladri “il 24nne moldavo Ion Stavila”, perse la vita.
Da tenere in considerazione che la procura aveva chiesto addirittura 12 anni di reclusione, ma Iachi Bonvin è andato a processo con rito abbreviato per omicidio volontario per cui ha avuto la riduzione di pena!
A seguito lettura della sentenza Bonvin ha dichiarato: “Sono abbastanza deluso dalla sentenza perché mi aspettavo l’assoluzione. Non ho fatto altro che difendermi, ma da persona normale, padre e nonno, ho trascorso questi anni soffrendo per quello che è successo“.
Per la cronaca ricordiamo che Bonvin, 71enne era stato accusato di omicidio colposo per eccesso di legittima difesa e il fatto accadde tra il 6 e il 7 giugno di cinque anni fa, quando sparò un colpo di pistola (arma detenuta regolarmente) a uno dei tre ladri che stavano rubando nella sua tabaccheria e trattavasi dell’ottavo furto subito.
Ma questo per la Magistratura sembra abbia avuto ben poca importanza, anche se in più di una occasione i concittadini di Bonvin abbiamo manifestato a suo favore. Prima di parlare di “eccesso di legittima difesa” bisognerebbe trovarsi in certe condizioni (1 contro 3) e anche se abilitati a portare una pistola non tutti sono tiratori scelti e professionisti del grilletto per cui quando parte un colpo non è stato sparato con l’intenzione di uccidere ma di spaventare!
Auspichiamo che gli Avvocati vincano il ricorso e che Bonvin venga assolto con formula piena!
Inoltre siamo ben consci che le Forze dell’ordine non possono tutelare tutti i cittadini e non possiamo aver un Agente davanti ad ogni casa e ad ogni attività, anche perché tale privilegi viene riservato e concesso solo a “certe Persone e a certe attività” per mantenere in atto l’ormai storico principio “due pesi – due misure”.
Anche se con il senno del poi, tutto sembra facile e scontato, se la vittima, ai famigliari della quale riproponiamo le nostre più sentite condoglianze (non è giusto morire a 24 anni) non fosse andato a rubare, oggi avrebbe circa trent’anni e magari sarebbe padre di un bel bambino!

A cura di Pier Luigi Cignoli editorialista – Foto ImagoEconomica