Oggi a Bologna il Comitato per il restauro della “Torre Garisenda” è in attesa dei dati definitivi dei tecnici per iniziare il suo intervento.
Il Sindaco Matteo Lepore, pronto a creare un organismo ad hoc, invitando anche tutta Bologna a partecipare, sia dal punto di vista delle idee ma anche da quello economico, come già abbiamo fatto per il restauro della fontana del Nettuno.
Il Sindaco si è proposto anche di “convocare” a tale opera anche personalità internazionali sempreché ci siano “fondi sufficienti” per tale ristrutturazione.
Per la cronaca sembra ci siano stati, da parte di Palazzo d’Accursio, contatti telefonici con il Ministro Gennaro Sangiuliano per concordare quanto necessario, basandosi su un progetto di “messa in sicurezza” per risolvere il problema della Garisenda, mettendo da parte le differenze politiche. Infatti Lepore ha rivolto un particolare ringraziamento alla Sottosegretaria leghista Lucia Borgonzoni”per la collaborazione”, mentre ha duramente attaccato i referenti bolognesi di Fratelli d’Italia.
Attualmente i “fondi disponibili” si aggirano intorno ai 5 milioni di euro del Pnrr, come comunicato proprio dalla Borgonzoni, ma il Sindaco in Aula ha affermato: “Non necessariamente useremo quelle risorse, anche perché sono state richieste con un bando e non sappiamo ancora se entro novembre ci saranno. Qualora servissero ingenti fondi, il Comune ha le spalle coperte per poter affrontare, anche da solo, il restauro della Garisenda.”, potrebbe infatti accedere all’Art bonus come già successo per il Nettuno.
Una domanda diventa legittima: perché mai non dare priorità ai 5 milioni dell’esecutivo? Da indiscrezioni non pare essere stato valutato correttamente l’attivismo dei Beni culturali. Infatti, stando a quanto affermato da Detjon Begaj di Coalizione Civica alla sinistra di maggioranza, durante la riunione dei capigruppo, si è appreso che la Soprintendenza ha candidato la Garisenda, senza coinvolgere il Comune e senza avvertirlo preventivamente. Una scelta non apprezzata dall’esponente di maggioranza.
Alla fine ci ritroviamo sempre nell’assurda diatriba a conferma che la collaborazione “bipartisan” anche sulle risorse per salvaguardare un bene di tutta la città “faticherà” a superare le divisioni politiche.
A cura di Pier Luigi Cignoli – Foto Imagoeconomica