Si torna a parlare di Mediterraneo attraverso le riflessioni maturate negli ottanta giorni de La Biennale dello Stretto , svoltasi tra Reggio Calabria e Messina dal 30 settembre al 18 dicembre dello scorso anno e visitata da più di 10mila persone , in vista dell’edizione 2024 . Una straordinaria esperienza – ‘figlia’ della ricerca Mediterranei Invisibili – a cura dell’architetto Alfonso Femia insieme a Francesca Moraci ora raccolta nei testi dei volumi
‘Le Tre Linee d’Acqua’.
 
All’interno dei 3 volumi, un’attenta analisi di vizi e virtù, pertinenze e sconvenienze di quanto emerso, durante l’evento, da un territorio che ha mosso il primo passo concreto verso la trasformazione radicale dei luoghi, per l’affermazione di un’identità territoriale, architettonica e paesaggistica che ha le carte in regola per attirare viaggiatori da tutto il mondo . Strumenti per crescere, allargare gli orizzonti e oltrepassare i confini, lavorando per una seconda edizione internazionale, ricca di visioni e di argomenti, per provare a riflettere su come tutto cambia rapidamente nel Mediterraneo.

Accanto ai volumi, c’è anche il libro La Méditerranée encore à venir. Learning from water , scritto da Alfonso Femia, Paul Ardenne e Jean-Philippe Hugron , edito in francese e italiano da Ante Prima – AAM Édition. Gli autori fanno il punto sul lavoro tecnico, sperimentale e critico svolto da Alfonso Femia sul tema acqua , toccando la Biennale Internazionale di Architettura di Pisa, ‘Tempodacqua, di cui Femia è stato direttore, passando per la ricerca Mediterranei invisibil, in essere dal 2018 Sino alla recente Biennale dello Stretto, nuovo capitolo culturale sulla dimensione mediterranea.

A cura di Manuela Di Mari – Foto Stefano Anzini

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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