MAHMOOD ALESSANDRO MAHMOUD
Il rapping (o rhyming, spitting, emceeing, MCing), spesso abbreviato semplicemente in rap, è un genere musicale nato durante gli anni ’70 a New York. Consiste nell’esprimersi vocalmente sopra una base o un accompagnamento musicale dal ritmo sincopato ed uniforme e presenta “rima, discorso ritmico e linguaggio di strada“.
E’ nato nel corso degli anni ’70 all’interno della comunità afro-americana e latino-americana nel quartiere del Bronx di New York. I componenti del rap includono «contenuto» (ciò che viene detto), «flow» (ritmo – rime) e «consegna» (cadenza, tono). Il rap si differenzia dallo spoken word in quanto il rap è eseguito spesso sul tempo di un brano strumentale. Il rap è spesso associato alla musica hip hop, oltre a esserne uno dei componenti principali, anche se le sue origini precedono l’hip hop come fenomeno culturale. Le radici del rap si possono ritrovare nella musica dell’Africa occidentale, nei cantastorie chiamati “griot” che trasmettevano le tradizioni oralmente raccontando storie di eventi familiari e del villaggio, in forma di musica, poesie o storie cantate, suonando un semplice strumento fatto a mano. Inoltre, diffondevano tradizioni e genealogie oralmente o usavano le loro tecniche retoriche per spettegolare o elogiare o criticare le persone. Le tradizioni griot si connettono al rap attraverso i discorsi di James Brown con il pubblico e con la sua band tra le canzoni eseguite, alle provocazioni verbali di Muhammad Ali e alle poesie di The Last Poets. Pertanto, i testi e la musica del rap fanno parte del “continuum storico nero”, e mirano a riutilizzare elementi delle tradizioni passate espandendoli attraverso l’uso creativo del linguaggio e dello stile e delle strategie retoriche. La persona accreditata di aver originato lo stile di consegnare le rime sopra un tappeto musicale, che sarebbe divenuto noto come rap, è Anthony “DJ Hollywood” Holloway di Harlem, New York. 
Il rap è spesso consegnato sopra un beat, tipicamente creato da un DJ, turntablist, beatmaker o eseguito “a cappella” senza accompagnamento strumentale. Stilisticamente, il rap occupa un’area grigia tra il discorso, la prosa, la poesia e il canto. La parola, che precede la forma musicale, in origine significava “colpire leggermente“, mentre oggi è usata per descrivere veloci botta e risposta. La parola inizia a essere usata nell’inglese britannico fin dal sedicesimo secolo. È parte dell’inglese afro-americano vernacolare negli anni sessanta col significato di “conversare“, e in seguito diviene sinonimo dello stile musicale. Oggi, il termine rap è talmente associato alla musica hip hop che molti scrittori usano i due termini in modo intercambiabile.
Spesso i rapper si improvvisano su una base inventando un testo al momento, questa pratica viene chiamata “freestyle” (stile libero) e anche nel freestyle si possono riconoscere variazioni, infatti esiste il freestyle semplice, un normale testo sopra un beat che può essere pure un “type beat” ovvero un beat nello stile di un artista in particolare, ed esistono anche una sorta di sfide col freestyle, ad esempio dei veri e propri scontri di insulti, rappati a tempo su una base. Questa pratica viene chiamata “dissing“. 
I dissing sono spesso presenti anche nei brani rap ufficiali e hanno l’obiettivo di denunciare una persona o addirittura la politica di interi stati.
Nel corso degli anni, dalla tecnica del rapping sono derivate variazioni stilistiche che hanno contribuito alla nascita di nuovi sottogeneri hip hop e rap, tra cui la “trap” (nata ad Atlanta negli anni ’90 ma condotta al successo vent’anni dopo da artisti come i Migosw, Gucci Mane, Future, Young Thug e Travis Scott) e la “drill” (nata a Chicago e resa celebre soprattutto in Europa da artisti come Chief Keef, Lil Durk e i9l deunto Pop Smoke). 
Oltre ai rapper, vari DJ o beatmaker famosi hanno influenzato il rap: Eric B. (produttore di Rakim) fu tra i primi a caratterizzare il suono del rap new-yorkese; Dr.Dre (diventato famoso con il gruppo N.W.A.) caratterizzò invece il sound del rap di Los Angeles e aiutò a crescere nomi come Eminem, Ice Cube, Eazy E, Snoop Dog, 50 Cent e Kendirck Lamar; RZA, DJ Premiere, Havoc e J. Dilla influenzarono molto il suono East-Coast nella metà degli anni ’90 con le produzioni per Wu-Tang Clan, Nas, ecc.; Kanye West, The Alchemist e il duo The Neptunes cambiarono completamente il suono dell’hip hop negli anni 2000, rendendolo meno “gangsta” e più ballabile nei club e negli anni 2010, il gruppo 808 Mafia, Metro Boomin e Young Chop rivoluzionarono ancora una volta il rap rendendo popolare la trap e la drill con le loro prod per Gucci Mane, Future. YoungThug, Travis Scott, Migos e Chief Keef. 
19 dicembre 2024 (da un articolo di A. Orecchio – Il Messaggero)
Strano ma vero il Campidoglio, gestito dal Sindaco Dem Gualtieri, ha avuto un ripensamento e ha scaricato Tony Effe dalla partecipazione al Concerto romano di Capodanno (per i suoi testi secondo alcune associazioni che si occupano di violenza sulle donne «sessisti e violenti»), fatto no gradito da Mahmood e Mara Sattei che, solidali al collega sembra non ritengano giusto partecipare.
Nonostante queste “mirabili assenze” eccellenza di una difficilmente comprensibile intellighenzia e cultura sinistroide, protagonista del gender e del queer, il Concerto di Capodanno di Roma si farà. Per fortuna ci hanno risparmiato le loro melodiose parole e le la loro arguta vena poetica.
Prendiamo come esempio una delle canzoni dello “scaricato” Tony Effe:
“Prendi la tua tr*ia (prendi la tua tr*ia)
Le serve una museruola (woof, woof)…
Metti un guinzaglio alla tua ragazza
Ci vede e si comporta come una tr*ia»
La sua fidanzata scatta in difesa dell’amato e sottolinea: “La musica si discute, non si censura”. Ha detto bene : la musica non si censura ma le parole possono essere censurate!
A lei ovviamente si sono associati altri “artisti”, come Emma e Giorgia che si sono detti contrari a ogni forma di censura.
Il Sindaco Dem, a seguito della su decisione, afferma che non è dovuta a censure e chiarisce: “Roma è e resta una città aperta e libera, difenderemo sempre la pluralità delle idee e non imponiamo né controlliamo opinioni. Si sono urtate alcune sensibilità su valori fondamentali come la libertà delle donne e la lotta contro ogni forma di violenza nei loro confronti: il Concerto di Capodanno ha senso solo se è una festa che unisce e non divide la città”.
Forse per la prima volta nella mia vita di editorialista faccio un applauso ad un “membro” della sinistra che forse ci regalerà un vero concerto di Capodanno non basato sulle morbose esaltazione di una sinistra perdente che si esalta solo nel gender, nel queer e nel procurarsi orgasmi celebrali con la parola “fascismo” (ma solo perché non c’è!).
A cura di Pier Luigi Cignoli – Foto ImagoEconomica 
Editorialista Pier Luigi Cignoli

1 commento

  1. La musica è lo stile Rap fa molto discutere, io che provengo da una cultura musicale se vogliamo dire complessa come il Blues e il Jazz, devo dire che a mio parere gli africani sono ritornati indietro nel tempo. Mi spiego meglio, quando i loro antenati hanno inventato questa musica che a dato origine al jazz essi hanno prodotto un genere che ancora non è morto. Ecco io penso che il rapporto sia un genere che con l’andare del tempo scomparirà dalla faccia della terra.
    Il rapporto di oggi e discutibile al massimo, nel senso che è troppo violento e volgare. Ma io mi chiedo: “Cosa vogliono gli africani dal nostro Continente europeo, non sono soddisfatti!!! Non se la devono prendere con noi europei se loro hanno dei problemi. La maggior parte dei nord africani arriva in Europa creando caos e delinquenza. Allora per loro che hanno sempre rivendicato che l’Europa il nostro Continente, era ed è la loro salvezza!!!! Sapete rispondermi?

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