Propongo in questo scritto le dichiarazioni dell’ex Presidente della Regione Liguria Giovanni Toti a “Quarta Repubblica” su Rete 4, condotta da Nicola Porro, nella prima intervista dopo la revoca degli arresti domiciliari.
La sua prima osservazione: “Io ce l’ho con tutti coloro che dal 1994, prendiamo la Seconda Repubblica a oggi, hanno approvato leggi che tolgono alla politica ogni potere di azione in questo Paese lasciando a un altro potere dello Stato, la magistratura, l’idea di poter fare da giudice penale e morale alla politica, questa è il tema vero, la colpa è della politica“.
Ha seguitato affermando: “Non è stata una sofferenza fisica, ero in una bella casa, con la mia famiglia. Resta tutto il tema giuridico-politico. Ho provato incredulità. Chi fa politica si aspetta sempre di incappare in qualche cosa, non certo in un ordine di custodia cautelare, sia pure ai domiciliari. Leggendo la prima ordinanza mi sono reso conto che tutto quello di cui venivo accusato, mai lontanamente al mondo, avrei pensato che potesse essere un reato. Il mio è un caso particolare, l’atto giuridico da cui parte l’indagine è un atto legittimo. Nessuno è stato chiamato in correità. I finanziamenti sono tutti registrati, legittimi, non sono stati sequestrati dal comitato. Io sono in pace con la mia coscienza, sono molto sereno, credo di aver dato tutto quello che potevo alla politica, e i risultati in Regione si vedono“.
Motivando le sue dimissioni ha sottolineato: “Non ho tenuto in ostaggio la Liguria e non siamo stati noi a farlo, sono stati i magistrati a mettere in carcere la Liguria in qualche modo, noi saremmo tornati ben volentieri al nostro lavoro. Quando capisci che la tua controparte non sente ragioni, se non quelle che saranno in un’aula di giudizio, a un certo punto le amministrazioni devono andare avanti. Stupisce onestamente un’opposizione, che c’è passata, e una politica in generale senza eccezioni che non ha capito che prima Mani Pulite poi l’era Monti-Severino con i reati contro i colletti bianchi, ha costruito leggi che volendole interpretare portano a far sì che tu possa essere un corrotto o un corruttore per un atto di cui avevi diritto. A differenza di molti altri io non riesco ad avercela fino in fondo neppure con i magistrati, che secondo me sbagliano ovviamente. Da qui a qualche settimana saremo in aula e farò di tutto per dimostrare che la loro interpretazione è errata, ma ce l’ho con la politica“.
Una considerazione diventa più che doverosa: ma la “Magistratura, così accorta, diligete e pronta a condannare Giovanni Toti, nella sua figura politica di Presidente della Regione Liguria, come mai dopo oltre 4 anni ancora è “immobile” su arresti e condanne dei responsabili della morte di 43 persone causa il crollo di Ponte Morandi? Due pesi e due misure? Una risposta al Popolo sovrano sarebbe gradita!
A cura di Pier Luigi Cignoli – Foto ImagoEconomica 
Editorialista Pier Luigi Cignoli

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